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Il servizio civile agricolo, 507,30 euro al mese. Praticamente 5 euro l’ora. Speriamo di aver capito male

Forse abbiamo capito male. Anzi, di sicuro. Ma andiamo con ordine. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nelle scorse ore, parlando dal G7 di Siracusa, ha annunciato l’avvio del servizio civile per l’agricoltura. “Il 2 ottobre – le parole del ministro – partirà il servizio civile in agricoltura con la manifestazione d’interesse aperta alle aziende. Per la prima volta i giovani potranno servire la Patria con un’attività di valore agricolo. Sarà un anno a spese dello Stato, che vuole valorizzare questa attività”.

Tutto davvero bello, compreso quel “potranno servire la Patria”. Ma come funzionerà?

Da quel che si è capito, in questa prima fase sperimentale, mille giovani, dai 18 ai 28 anni, potranno partecipare ad alcuni progetti che gli enti interessati dovranno presentare al ministero dal 2 ottobre al 28 novembre. L’investimento iniziale, disposto dal ministero dell’Agricoltura e dal ministero delle Politiche Giovanili, è di sette milioni di euro. Ma di che progetti parliamo? Per ora è un mistero. Si parla di progetti che “spazieranno in vari ambiti dell’agricoltura e delle realtà rurali”. Quindi, la qualunque.

Tutto davvero bello. Ma quanto si guadagnerà?

Beh, il Servizio Civile Agricolo, da quel che si è capito, rientra nel Servizio Civile Universale e lo stipendio è di 507 euro e spicci, 507,30 per la precisione. Ma per quante ore? Sempre se non abbiamo capito male, i progetti legati al Servizio Civile durano dagli 8 ai 12 mesi, con un orario di 25 ore settimanali. Non male. Dividendo i 507 euro e spicci, quindi, per le 100 ore al mese circa, calcolando quattro settimane, arriviamo a un ottimo risultato di 5 euro l’ora per aiutare qualche ente in attività legate al settore agricolo. “Manco i sikh” sintetizza Dagospia. Manco i sikh a Latina.

Ma questo governo non voleva lottare contro l’inverno demografico? Perché qui sembra che, in realtà, non si stia facendo altro che cercare di invogliare i pochi giovani rimasti a scappare sempre più da questo misero e povero Paese. Ma forse abbiamo semplicemente capito male.

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