Le graduatorie per l’assegnazione dei docenti, comprese quelle di istituto, sono esaurite in molte province, sia per le materie scientifiche che per le maestre e gli insegnanti di italiano. La carenza di personale ha dato il via a una corsa alla ricerca di supplenti. Il nuovo sistema introdotto dall’ordinanza 88 del maggio scorso, denominato “Interpello”, sostituisce il precedente sistema delle MAD (messe a disposizione). Le scuole pubblicano online gli annunci per i posti vacanti, e gli aspiranti supplenti possono candidarsi per ricoprire questi ruoli.
Come funziona il sistema di interpello
Il sistema di interpello consente a insegnanti abilitati, neo-laureati e persino studenti di rispondere agli annunci pubblicati dalle scuole. Le scuole, dopo aver raccolto le candidature, selezionano i supplenti basandosi sui titoli e sull’esperienza pregressa, dando preferenza a coloro che hanno già insegnato nella stessa scuola.
Il fenomeno è diffuso in diverse province italiane: da Torino e Novara, in Piemonte, a Milano, Monza, Pavia e Mantova in Lombardia. Anche in città del Sud come Catanzaro e Ragusa, le graduatorie si stanno svuotando rapidamente, segno di una crisi che colpisce tutto il Paese.
L’impatto del PNRR sui concorsi scolastici
Uno dei principali problemi di quest’anno deriva dagli impegni presi dal governo italiano con l’Europa nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il precedente governo Draghi si era impegnato a immettere in ruolo circa 70.000 nuovi docenti entro la fine del 2023 attraverso una serie di concorsi. Tuttavia, i ritardi amministrativi hanno spinto il governo Meloni a negoziare una nuova scadenza, spostando l’obiettivo al 2026.
Fino a questo momento, solo uno dei concorsi previsti è stato svolto e ha riscontrato difficoltà: il numero elevato di promossi allo scritto ha rallentato le commissioni d’esame, causando ritardi nella pubblicazione delle graduatorie.
Effetti sulle famiglie e sulle scuole
L’impossibilità di coprire i posti vacanti ha avuto un impatto devastante, specialmente nelle scuole elementari, dove in molti casi non è stato possibile avviare il tempo pieno. Alcune famiglie, come nel caso della scuola primaria Gino Capponi di Milano, si sono autotassate per pagare educatori privati, garantendo così la permanenza dei bambini a scuola fino al pomeriggio.
I concorsi e le proteste degli idonei
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva autorizzato 45.000 nuove assunzioni per l’anno scolastico in corso, ma circa 20.000 posti sono stati accantonati in attesa dei concorsi PNRR, previsti per il 2025. Questa decisione ha scatenato le proteste degli “idonei” del concorso del 2020, che pur avendo superato le prove non hanno ottenuto un punteggio sufficiente per l’assunzione immediata. Questi docenti, per il momento, devono accontentarsi di fare supplenze, mentre i concorsi del PNRR avranno la precedenza nelle assunzioni.