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Ucciso davanti al figlio in strada a Napoli, due anni fa era scampato a un altro agguato

Luigi Procopio, 45 anni, originario della zona di Forcella, è stato assassinato mentre si trovava in compagnia del figlio di 11 anni. Nonostante la presenza del bambino, i killer hanno portato a termine la loro missione di morte, lasciando il piccolo sotto choc dopo aver assistito all’omicidio del padre.

L’agguato è avvenuto intorno alle 16.30 di ieri, 30 settembre, di fronte a decine di testimoni. Le forze dell’ordine stanno cercando di chiarire la dinamica dell’accaduto, poiché ci sono ancora molte zone d’ombra. Secondo le prime ricostruzioni, si sospetta che l’omicidio possa essere scaturito da una lite precedente, ma si tratta di ipotesi ancora da confermare. La Squadra Mobile di Napoli, guidata da Giovanni Leuci, sta analizzando i video delle telecamere di sorveglianza e ha già ascoltato diverse persone presenti al momento dell’agguato.

Reazione della comunità e indagini in corso

La scena del crimine è stata caratterizzata da momenti di grande tensione, con i familiari di Procopio che sono giunti sul posto in preda all’agitazione. “L’hanno ucciso”, ripeteva una donna, manifestando il proprio dolore e cercando di avvicinarsi al corpo del 45enne. La polizia è intervenuta rapidamente dopo le segnalazioni di spari in strada, e il reparto mobile è stato chiamato a mantenere l’ordine, data l’intensità della situazione. Le indagini stanno seguendo una pista camorristica, data la modalità dell’agguato e i trascorsi di Procopio.

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Ucciso davanti al figlio in strada a Napoli, due anni fa era scampato a un altro agguato (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Chi era Luigi Procopio?

La vittima, Luigi Procopio, aveva precedenti penali per contrabbando di sigarette e veniva indicato come vicino agli ambienti di un clan, sebbene non risultasse mai ufficialmente parte della criminalità organizzata. Era stato processato e condannato per traffico di tabacchi illegali, ma la Cassazione aveva successivamente annullato la sentenza senza rinvio.

Le indagini si concentrano sulla possibilità che il passato tumultuoso di Procopio e le sue relazioni pericolose possano aver scatenato la sua condanna a morte. Non è la prima volta che Procopio si trova coinvolto in situazioni di violenza; circa due anni fa, era già stato oggetto di un agguato in via Foria, dal quale era miracolosamente uscito illeso. Anche in quella circostanza, il commando di assassini, formato da due persone, aveva aperto il fuoco mentre lui si trovava in auto, ma era riuscito a salvarsi.

 

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