Il de profundis del campo largo lo ha recitato ieri Giuseppe Conte. Finisce definitivamente un’illusione: il campo largo non c’è più. Ne è convinto il presidente dei 5 Stelle, lo conferma addirittura Angelo Bonelli che mangia ogni giorno pane e sinistra. Che fosse morto e sepolto lo sapevano tutti, però nessuno lo voleva dire ufficialmente. Forse per vergogna o per chi sa quale altro imbarazzo. Fatto sta che il più coraggioso del gruppo non ha avuto peli sulla lingua e nel salotto di Bruno Vespa non si è fatto sfuggire l’occasione, come per dire: “Sono io l’unico interlocutore della sinistra. E’ con me che deve dialogare il vertice della destra”.
Povera Elly Schlein: ormai è all’angolo, non sa più come difendersi e i suoi amici-nemici la stanno aspettando al varco. Conte compreso, non c’è dubbio. Infatti l’ex avvocato del popolo se la prende con Matteo Renzi, non è disponibile ad affiancare il simbolo dei 5Stelle con quello di Italia Viva perché “lui” si è sempre distinto per distruggere e rottamare. Il divario e la fine della “grande alleanza” dipenderebbe quindi dall’impossibilità di vedere insieme i grillini e i renziani.
Solo per questo il campo largo non c’è più?
Solo per questo il campo largo non c’è più? Attenzione: l’obiettivo di Giuseppe Conte va molto al di là. Rompe più che con l’ex presidente del Consiglio con il Pd e la sua segretaria. Perché? Questioni di gelosia, non vuole apparire un secondo, visto che per ben due volte ha avuto l’onore di occupare la poltrona di Palazzo Chigi.
Ora dovrebbe fare il gregario di una segretaria che neppure il vertice di via del Nazareno voleva. Allora, l’unica via d’uscita per ritentare la scalata è quella di mollare i suoi “finti alleati” e accomodarsi sulla riva del fiume per veder passare il cadavere dei molti che non la pensano come lui.
La sconfitta di Elly
Non c’è dubbio: la vera sconfitta è lei, Elly, che aveva puntato tutto su quella sua creatura, la sola capace di sconfiggere la destra. C’era riuscita in Sardegna con la scelta di una donna a governare la regione; ora stava per riuscirci anche in Liguria, ma all’ultimo l’ha “pugnalata” proprio quel Renzi con il quale si era riavvicinata dopo l’abbraccio in una partita di calcio che vedeva per una volta unite tutte le forze politiche.
Quindi, è stato Renzi o Conte a volere la morte di quel campo che oggi non sapremmo più come definire? Quale aggettivo scegliere? Ne sono stati selezionati tanti, ora il più reale sarebbe quello di considerarlo un aborto, morto prima di nascere. Infatti, come si poteva pensare che potessero stare insieme e combattere cinque partiti che non avevano nulla in comune?
La Schlein, con molta pazienza e tanto ottimismo, si diceva certa di raggiungere quell’obiettivo. Se ha avuto torto, con chi se la deve prendere? Sbaglierebbe chi vuole gettare la croce addosso al numero uno di Italia Viva per il quale questo nuovo accordo avrebbe significare rientrare nel grande giro della politica. Così facendo si sarebbe dato la zappa sui piedi. Come tutti gli altri cespugli alleati con la segretaria del Pd. Dunque, l’unico a vedere rosso (absit iniuria verbis) era proprio Conte che se avesse accettato la grande ammucchiata (definizione della destra) avrebbe potuto dire addio ai suoi sogni. Amen.