Forse abbiamo sopravvalutato le elezioni politiche americane. Ovviamente, non per l’importanza mediatica. Ma, diciamo così, per il livello culturale del dibattito. A volte, quando si mette un po’ il naso dentro il flusso di notizie sulle elezioni americane, beh, che ci crediate o no, vien quasi da abbracciare, commossi, Salvini.
Per fare un esempio, tanto per citarne uno a caso, qualche giorno fa un candidato repubblicano al Senato in Virginia, tal Hung Cao, durante un dibattito con il senatore democratico Tim Kaine, parlando del reclutamento militare e quella che lui già in passato aveva definito “la crescente ossessione” della Casa Bianca per la diversità e l’inclusione, anche nell’esercito, ha detto: “Quando usi una, sai, drag queen per il reclutamento per la Marina… Queste non sono le persone che vogliamo. Ciò di cui abbiamo bisogno sono maschi alfa e femmine alfa che si strapperanno le budella, le mangeranno e chiederanno il bis. Sono questi i giovani uomini e donne che vinceranno le guerre”. Amen.
Insomma, quando si entra, appena appena, nel dibattito politico americano vien da pensare, a volte, che Trump e Musk non siano affatto i peggiori del Partito Repubblicano.