L’Ecobonus sarà valido fino al 31 dicembre 2024… e per il 2025, probabilmente, bisognerà prendere in considerazione un’alternativa.
Anche la misura fiscale che ha permesso ai cittadini italiani di ottenere una detrazione d’imposta per interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici potrebbe svanire con l’arrivo del 2025. La buona notizia è anche nel 2025 sarà possibile prendere in considerazione una valida alternativa all’Ecobonus per l’efficientamento energetico, il fotovoltaico e la climatizzazione ad alta efficienza.
L’Ecobonus è (o, per meglio dire, è stata) una detrazione fiscale per tutti gli interventi finalizzati al conseguimento di risparmi energetici. Introdotta dalla Legge di Bilancio del 2007 (con la legge 296/2006) e attualmente disciplinata dall’art. 14 del D.L. 63/2013, la misura è stata disponibile anche nel 2024 per qualsiasi lavoro concernente interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti. Ma anche installazione di pannelli solari e fotovoltaici, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale e molto altro ancora…
Il bonus consiste in detrazioni che vanno dal 50% fino all’85%. Ma il destino dell’Ecobonus nel 2025 è poco chiaro. Anche questa misura, come tanti altri bonus attivi, potrebbe essere cassato così come previsto dal progetto di revisione generale delle agevolazioni a cui il Governo Meloni sta lavorando. Pur sopravvivendo, senza interventi di modifica, l’Ecobonus 2025 è già destinato a scendere a un’aliquota del 36%, con un massimale di spesa pari a 48.000 euro per unità immobiliare.
L’esecutivo ha parlato di una rimodulazione (al ribasso) dei benefici esistenti in funzione delle performance generali raggiunte dall’edificio, attraverso interventi graduati in termini di priorità. In cantiere potrebbe esserci la volontà di introdurre un’aliquota ordinaria da abbinare a un’aliquota maggiore sfruttabile dalle fasce più deboli. Si parla dunque di uno sforzo mirato a una defiscalizzazione crescente per gli interventi che garantiscono una maggiore decarbonizzazione.
L’alternativa all’Ecobonus nel 2025: arriva il nuovo Conto Termico
Un paracadute da sfruttare, anche qualora l’Ecobonus dovesse sparire o essere pesantemente depotenziato, è il Conto Termico. Parliamo di un incentivo economico promosso dal Gestore Servizi Energetici (GSE) per sostenere interventi di adeguamento dell’efficienza energetica degli edifici. Un aiuto rivolto a pubbliche amministrazioni, imprese e anche privati, per far sì che gli interessati possano accedere a fondi per la riqualificazione energetica degli edifici, riducendo i consumi energetici e migliorando le prestazioni termiche.
Gli interventi coperti includono l’installazione di impianti di riscaldamento e raffreddamento a basso consumo energetico. E ancora: l’uso di fonti rinnovabili per piccoli impianti e altre misure di efficientamento energetico. E il beneficiario può scegliere se ottenere detrazioni d’imposta o contributi diretti. Fondi utili con cui coprire parte dei costi sostenuti.
Il Conto Termico è dunque una valida alternativa all’Ecobonus per l’efficientamento energetico, ma anche per il fotovoltaico e la climatizzazione. Tale agevolazione non dovrebbe essere toccata dal Governo, dato che si tratta di un aiuto non soggetto a scadenza. Il Conto Termico funziona insomma come un contributo a fondo perduto (concesso dopo presentazione di domanda sul sito del GSE) e può essere preso in considerazione per ogni progetto di efficientamento energetico di abitazioni, edifici adibiti ad attività produttive e strutture pubbliche.
Anzi, si parla anche della prospettiva di un potenziamento dell’agevolazione. Il GSE vorrebbe introdurre un Conto Termico 3.0, cioè un nuovo strumento, da attivare già a gennaio 2025. La novità porterebbe a nuovi interventi coperti dall’incentivo. Per esempio l’installazione di sistemi di schermatura od ombreggiamento di chiusure trasparenti fissi o mobili e non trasportabili. Oppure di elementi infrastrutturali per la ricarica privata di veicoli elettrici e impianti solari fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo.