Un uomo di 62 a anni originario di Torino, aveva un disperato bisogno di lavorare. L’uomo ha accettato l’unico lavoro che l’agenzia interinale a cui si era rivolto gli ha offerto: un contratto di una settimana a tempo pieno per otto euro l’ora lordi. La sua mansione era quello di “operatore di catene di montaggio automatizzate”. L’uomo si è presentato nella fabbrica in cui era richiesta la sua presenza e gli è stato detto di caricare e scaricare degli scatoloni con un peso che varia tra i 25 e i 50 chili. Il 62enne, come racconta La Stampa, lo ha fatto per tutto il giorno. Una volta a casa al termine della giornata di lavoro, non riusciva più a muoversi per i dolori alla schiena.
L’operaio che muove scatoloni per tutto il giorno e che si frattura le vertebre
L’operaio ha così deciso di andare al pronto soccorso dove gli hanno diagnosticato la frattura delle vertebre a causa dello sforzo eccessivo e prolungato. I successivi 20 giorni sono stati spesi a letto, seguiti da tre mesi di busto. Naturalmente, non ha più potuto lavorare. Un mese dopo l’infortunio si è rivolto a un legale che ha presentato un esposto alla procura per lesioni colpose. Due anni dopo viene informato dell’archiviazione del fascicolo per questa ragione: “Non appare allo stato possibile risalire all’autore del reato, ben potendo l’operaio rifiutare di effettuare le lamentate prestazioni lavorative di carico e scarico”.
L’uomo ha commentato sconsolato: “Come si fa a dire di no, quando sei precario e al tuo primo giorno di lavoro a 60 anni?” Come dargli torto. Nessuno ora pagherà per le sue vertebre rotte.