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La nuova moda degli adolescenti russi e uzbechi: vestirsi da animali pelosi e andare in giro a quattro zampe

In Russia e in alcuni Stati dell’ex Unione Sovietica sta dilagando una nuova moda tra gli adolescenti: travestirsi da animali pelosi, andare in giro a quattro zampe e qualche volta aggredire anche delle persone a caso. Almeno così racconta il Telegraph. Questa nuova tendenza, nota come “furry“, è diventata così popolare in Russia e nei paesi vicini che anche alcuni politici hanno iniziato a parlarne con preoccupazione.

In Uzbekistan, ex stato sovietico dell’Asia centrale, ad esempio, la polizia è sulle tracce di un adolescente vestito da cane che ha morso un passante. Un video, girato all’interno di un negozio, mostra poi un gruppo di ragazzi che cammina a quattro zampe lungo un marciapiede a Tashkent, indossando maschere e code. Altre foto mostrano una ragazza vestita da gatto che se la prende con un cane. La situazione, insomma, sembra essere fuori controllo.

E così il Ministero degli Interni uzbeko ha minacciato di infliggere ai genitori degli adolescenti “a quattro zampe” una multa di 1,9 milioni di soum uzbeki, pari a circa 130 euro. Ma da dove è partito tutto questo? È difficile dirlo con certezza. C’è però chi incolpa Kenichi Ito, uno sprinter giapponese che ha stabilito un record mondiale nel 2008, e poi di nuovo nel 2015, correndo a quattro zampe come una scimmia su una pista di cento metri.

In Russia la proposta per vietare il “furry”

Il mitico Toco
La nuova moda degli adolescenti russi e uzbechi: vestirsi da animali pelosi e andare in giro a quattro zampe (Foto da YouTube) – Blitz Quotidiano

Ma la situazione sta creando del disagio anche in Russia. A settembre, la senatrice russa Natalia Kosikhina ha proposto di vietare il “furry” perché “non sicuro”: “Credo che dobbiamo fare in modo che i bambini siano più interessati allo sport e ad attività educative che non danneggino la psiche e la salute degli altri”, ha affermato. Forse, per cercare un’attività più educativa, i russi potrebbero mandare i loro adolescenti in guerra in Ucraina. Lì sì, che la classe dirigente russa sta mostrando un “senso educativo”.

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