Per Jannik Sinner arriva un avvertimento che tira in ballo anche il suo staff: il numero 1 al mondo deve stare attento
Sempre e solo Jannik Sinner. Protagonista assoluto del tennis nel 2024 per risultati, il numero 1 al mondo è uomo copertina anche fuori dal campo.
In questi mesi il 23enne di San Candido ha dovuto fare i conti con un’attenzione mediatica eccessiva, quasi insopportabile, ma lui è riuscito a tenerla a bada e a non farsi condizionare. E dire che di motivi per risentirne anche dal punto di vista dei risultati ce ne sono stati più di uno: in primavera erano gli infortuni, quindi le vacanze di Anna Kalinskaya, quindi la mancata partecipazione alle Olimpiadi, infine il caso doping.
Proprio la positività al clostebol da settimane è sulle prime pagine di tutti i giornali, argomento dibattuto h24 da esperti o presunti tali. Nick Kyrgios è di recente tornato ad attaccare Sinner ed ha deciso di ricoprire il ruolo di primo accusatore, anche se giudizi sull’intera vicenda ormai si sprecano. Un dibattito che andrà avanti ancora a lungo, almeno fino a quando il Tas non darà il suo verdetto sulla vicenda. Da questo punto di vista c’è preoccupazione considerate le motivazioni adottate dal tribunale di Losanna per la squalifica della Halep, in un caso che ha aspetti in comune con quello che riguarda il tennista italiano.
Sinner, l’avvertimento di Cané: messaggio allo staff
Prova a rifuggire dal dare un giudizio sull’intera vicenda Paolo Cané, ex tennista italiano, che ha affrontato diversi temi in un’intervista a ‘fanpage.it’.
Una intervista nella quale Cané spiega di non avere le competenze per esprimersi sul caso dal punto di vista processuale, anche se qualche commento sull’intera vicenda lo dà, tirando in ballo lo staff di Sinner. “È chi di circonda che deve stare attento – le sue dichiarazioni –, non tu che devi pensare ad allenarti e giocare“.
“Non penso che l’allenatore vada a parlare con Sinner – aggiunge –, che deve giocare, dicendo che si è tagliato un dito e ha usato uno spray. Devi farmi il massaggio e io devo essere concentrato, pensare a giocare, vincere la partita sul campo“. Per Cané, quindi, un tennista non può che affidarsi a chi lo circonda ed è per questo che lo staff è ben pagato: “Devi tenere un certo atteggiamento come professionista al fianco del numero 1“.
Un atteggiamento che, questo è ormai chiaro, non si è avuto all’interno dello staff del campione italiano ad Indian Wells. Questo ha portato anche al cambio di professionisti nel team di Sinner, ma soprattutto al caso doping che ora ha assunto i caratteri di un vero incubo. Un incubo che Sinner sta affrontando meglio di ogni altro: “Se fosse capitato ad altri, tipo Alcaraz e Djokovic, ne sarebbero usciti molto male rispetto a lui“. Forse anche per questo, oggi Sinner è il miglior tennista al mondo.