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Medico no vax radiato dall’Ordine, definiva il vaccino “un veleno”

Un medico ematologo e dentista di 71 anni con oltre 40 anni di esperienza, è stato radiato dall’Ordine dei medici. La decisione è stata presa a seguito delle sue posizioni pubbliche contro il vaccino anti-Covid, che ha definito “veleno” per i pazienti. L’uomo, un noto sostenitore delle teorie “no-vax”, sosteneva che la proteina Spike del vaccino causasse danni alla salute, come alterazioni della pressione, problemi agli organi interni come reni, testicoli, e ovaie, oltre a disturbi del sistema muscolo-scheletrico, trombosi, impotenza e aborti spontanei.

Nel suo studio a Cremona, il medico somministrava cure basate su integratori creati da un farmacista anch’egli sospeso dall’Ordine dei Farmacisti di Milano. Nonostante la sua sospensione, il farmacista ha continuato a fornire supporto al 71enne, il cui metodo terapeutico è stato ritenuto “allarmante” dalle autorità mediche.

Le accuse e la reazione mediatica

Le posizioni del medico non sono passate inosservate e sono state ampiamente discusse nei media. Una sua intervista a Radio Roma nel novembre 2023 e la sua apparizione nel programma televisivo Le Iene nel febbraio 2024 hanno sollevato un dibattito acceso, attirando l’attenzione della commissione disciplinare dell’Ordine dei medici. Le affermazioni del medico sono state sottoposte a un’attenta analisi durante l’istruttoria del caso, che ha incluso il parere di esperti virologi e clinici.

Tra questi, spiccano i nomi di luminari come Matteo Bassetti, Roberto Burioni, Claudia Balotta e Sophie Testa, tutti concordi nel respingere le teorie dell’uomo. In particolare, Bassetti ha tenuto una lectio magistralis davanti alla commissione, spiegando con rigore scientifico l’infondatezza delle affermazioni del 71enne, supportando le sue argomentazioni con studi e dati clinici.

Manistante esprime il suo pensiero no vax
Medico no vax radiato dall’Ordine, definiva il vaccino “un veleno” (foto ANSA) – Blitz quotidiano

La decisione della commissione disciplinare

La commissione disciplinare, presieduta da Pietro Signorini, ha trattato il caso con la massima attenzione e ha rispettato il diritto di difesa del medico, che si è presentato accompagnato da tre avvocati di Perugia. Dopo aver valutato tutti gli elementi raccolti nella fase istruttoria, la commissione ha emesso una sentenza che ha portato alla radiazione dall’albo dei medici.

Signorini ha spiegato che la commissione ha lavorato con cura e giudizio, confrontando le tesi del medico con la letteratura scientifica disponibile. Tuttavia, la sanzione inflitta rimane riservata fino al deposito delle motivazioni ufficiali.

Le possibilità di ricorso

Il medico, pur non rilasciando dichiarazioni al termine dell’udienza, ha sempre difeso la sua missione di “aiutare i danneggiati” e continua a promuovere le sue idee sui social. Nonostante la radiazione, può ancora esercitare la professione in attesa del deposito delle motivazioni, previsto entro 30 giorni. A quel punto, avrà altri 30 giorni per presentare ricorso alla Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie (Ceeps).

Il verdetto, emesso poco prima delle 23 di mercoledì sera nella sede dell’Ordine dei Medici di Cremona, ha rappresentato un duro colpo per il medico, che ha lasciato la sede coprendosi il volto con una mano. Nel frattempo, la comunità medica e il pubblico restano in attesa delle motivazioni definitive della sanzione.

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