La foto del corpo straziato di Sinwar andava mostrata o no? È un documento storico da pubblicare al grido “Guardate, il male ha perso” e il “buio si sta allontanando”; o è solo mancanza di pietas, di rispetto umano, di un malinteso interesse generale? L’argomento è divisivo, oggetto delle più variegate interpretazioni. C’è chi sostiene che l’immagine è una testimonianza inequivocabile, dunque doverosa la sua pubblicazione, e c’è chi ha scelto la linea opposta, fatta di discrezione se non di etica. Parliamone.
Le prime pagine nel mondo
Negli Stati Uniti la stampa si è divisa: hanno pubblicato la foto del corpo del cadavere di Sinwar coperto di polvere alcuni quotidiani come il il Financial Times e il New York Post. Hanno invece preferito pubblicare una foto d’archivio altri giornali come il New York Times, USA Today, Washington Post e Boston Globe. La Francia ha seguito questa linea morbida, in testa Le Monde, Le Parisienne, Figaro, Liberation, Le Soir. La Spagna ha preferito pubblicare la foto del cadavere ritenendola un documento storico come ha fatto El Mundo, ABC, La Razon, non però El Pais. Così come hanno fatto i quotidiani del Canada (Toronto Star), della Austria (Die Presse), della Svizzera (Nzz),della Germania ( Bild), dell’Arabia Saudita.
Naturalmente la stampa israeliana ritenendo l’immagine di propaganda ma anche politica, nel tentativo di costringere Hamas ad ammettere la perdita e a vedere la propria sconfitta, ha pubblicato la foto del cadavere con grande evidenza, in testa Jerusalem Post e Haaretz, quest’ultimo quotidiano di orientamento di sinistra pubblicato in lingua ebraica. È il caso di ricordare che alcune foto di cadaveri sono diventate nel tempo vere e proprie icone. Basti ricordare la foto di Che Guevara senza vita, ritratto da Marc Hutten, corrispondente della France Press, unico giornalista a documentare l’uccisione del rivoluzionario argentino. Quella foto circola ancora. Di più: Che Guevara ha acquisito una tale popolarità e un valore simbolico così forte da essere paragonato ad una immagine sacra.
Quattro foto passate alla storia
Altre quattro immagini di leader uccisi sono state pubblicate con grande risalto in tutto il mondo. Un poker di personaggi che sono entrati nella storia. Vediamo.
CEAUCESCU – Il presidente della Repubblica Socialista di Romania dal 1967 al 1989, ultimo presidente della Romania, dopo un processo che ne ha decretato la colpevolezza è stato ucciso il 25 dicembre 1989. La sua foto per anni è circolata nelle redazioni non solo di fogli europei.
SADAM HUSSEIN – Il dittatore iracheno , presidente dell’Iraq dal 1979 al 2003, è stato ucciso il 30 dicembre del 2006; il video della sua impiccagione è stato diffuso in tutto il mondo. Era stato trovato in una buca dalle forze speciali dell’esercito . È stato definito “il macellaio di Baghdad”.
GHEDDAFI – Il dittatore libico fu catturato ed ucciso dai ribelli del CNT segnando con la sua morte, almeno formalmente, la fine della guerra civile. Il suo corpo violentato e brutalizzato, ha fatto il giro del mondo. Sono starti realizzati anche numerosi video.
OSAMA BIN LADEN – Il terrorista Saudita, fondamentalista islamico sunnita, nonché fondatore e leader Al-Qaida, è stato ucciso sotto la presidenza di Obama il 2 maggio 2011 nel corso della cosiddetta “Operation Neptune Spear”, una azione militare condotta dai Navy Seal nell’ambito della guerra al terrorismo. Va però detto che le sue foto si sono poi rivelate false dopo mesi che i media di tutto il mondo le avevano pubblicate.