La manovra rinuncia al maxi-piano di assunzioni di medici e infermieri che aveva previsto circa 30mila ingressi in tre anni. La misura non compare nell’articolato della legge di bilancio inviato in Parlamento. Vengono così smentiti gli annunci della vigilia presentati anche del ministro della Salute Orazio Schillaci. Restano invece gli incentivi per i giovani medici specializzandi e il rifinanziamento delle tariffe ospedaliere.
Addio al piano assunzioni
Il fabbisogno sanitario, nel 2025 cresce di 1,302 miliardi. A questa cifrasi deve aggiungere il miliardo stanziato dalla manovra di bilancio dell’anno scorso). Nel 2026 cresce a 5,078 miliardi, 5,780 miliardi per il 2027, 6,663 miliardi per il 2028, 7,725 miliardi per il 2029 e 8,898 miliardi. Una parte consistente di questi fondi saranno impiegati per i rinnovi contrattuali del personale sanitario e per il “perseguimento degli obiettivi sanitari di carattere prioritario e di rilievo nazionale”. I fondi non finanziano però il maxi piano di assunzioni triennale che doveva valere circa 30mila nuovi ingressi tra medici, infermieri e altro personale.
Aumenti alle indennità di medici e infermieri
Gli aumenti previsti in manovra, riguardano l’indennità di medici e infermieri e il trattamento economico degli specializzandi. Per questi ultimi è previsto un maggiore aumento economico per alcune specializzazioni “meno ambite”, a partire da Medicina d’urgenza e Anestesia. L’art.61 prevede l’incremento dell’indennità di specificità “allo scopo di valorizzare le caratteristiche peculiari della dirigenza medica e veterinaria dipendente dal Ssn”. I valori dell’indennità di specificità “sono incrementati nei limiti degli importi complessivi lordi di 50 milioni di euro per il 2025 e 327 mln annui a decorrere dal 2026”.
Per i medici in formazione specialistica (art. 59), a decorrere dall’anno accademico 2025/2026 “la parte fissa del trattamento economico è aumentata per tutte le specializzazioni di una percentuale pari al 5 per cento e la parte variabile è aumentata di una percentuale pari al 50 per cento per le seguenti specializzazioni: Anatomia patologica, Anestesia Rianimazione, Terapia Intensiva e del dolore, Audiologia e foniatria, Chirurgia Generale, Chirurgia Toracica, Farmacologia e Tossicologia Clinica, Genetica medica, Geriatria, Igiene e medicina preventiva, Malattie Infettive e Tropicali, Medicina di comunità e delle cure primarie, Medicina d’emergenza-urgenza, Medicina e Cure Palliative, Medicina interna, Medicina nucleare, Microbiologia e virologia, Nefrologia, Patologia Clinica e Biochimica Clinica, Radioterapia, Statistica sanitaria e Biometria”.
E’ previsto, all’articolo 62, anche l’incremento dell’indennità di specificità di dirigenza sanitaria non medica. Ai fini poi del “riconoscimento e della valorizzazione delle competenze e delle specifiche attività svolte dagli infermieri dipendenti dalle aziende e dagli enti del Servizio sanitario nazionale, nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale, gli importi dell’indennità di specificità infermieristica per il triennio 2019-2021, “sono incrementati, nei limiti degli importi complessivi lordi di 35 milioni di euro per l’anno 2025 e di 285 milioni di euro annui a decorrere dal 2026″.
Aumentano anche le indennità dei dipendenti del Ssn appartenenti alle professioni sanitarie della riabilitazione, della prevenzione, tecnico-sanitarie e di ostetrica, alla professione di assistente sociale nonché agli operatori sociosanitari: nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale per il triennio 2019-2021, sono incrementate nei limiti degli importi complessivi lordi, di “15 milioni di euro per l’anno 2025 e di 150 milioni di euro annui a decorrere dal 2026”.
Cresce l’indennità di Pronto soccorso
Cresce infine l’indennità di Pronto soccorso, per riconoscere le particolari condizioni di lavoro di medici e sanitari di questo settore: con decorrenza dal 1° gennaio 2025, l’aumento è di “50 milioni di euro complessivi, di cui 15 milioni di euro per la dirigenza medica e 35 milioni di euro per il personale del comparto sanità e con decorrenza dal 1° gennaio 2026 di ulteriori 50 milioni di euro complessivi, di cui 15 milioni di euro per la dirigenza medica e 35 milioni di euro per il personale del comparto sanità”.
Mercoledì 20 novembre lo sciopero dei medici
I sindacati medici hanno proclamato lo sciopero nazionale per protestare contro la legge di Bilancio che considerano “deludente”. Scenderanno in piazza e sciopereranno mercoledì 20 novembre. Lo sciopero è proclamato dai sindacati medici Anaao, Cimo e dal sindacato degli infermieri Nursing Up.