Un uomo di 70 anni, ricoverato in un ospedale di Genova, è morto a causa di una dose di insulina dieci volte superiore a quella prescritta. Questo tragico errore ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per sei persone, tra cui quattro infermieri e due medici, accusati di omicidio colposo. La Procura di Genova, sotto la guida della pm Daniela Pischetola, ha avviato un’inchiesta per far luce sulle responsabilità individuali.
L’errore medico: una catena di sbagli
L’errore che ha portato alla morte del paziente è iniziato con un refuso sul software ospedaliero per la gestione delle terapie. Un medico, al momento di inserire la dose di insulina prescritta, ha digitato “80” al posto di “8”, una quantità dieci volte superiore a quella corretta. Inizialmente, solo il medico e l’infermiera che ha somministrato l’insulina erano indagati, ma ulteriori analisi hanno rivelato la responsabilità di altre persone coinvolte.
Le responsabilità e le conseguenze
Il medico del turno successivo avrebbe dovuto accorgersi dell’errore nella dose, ma non lo ha fatto. Inoltre, i tre infermieri che si sono avvicendati durante il ricovero del paziente avrebbero dovuto monitorare il livello di glicemia del paziente, il quale soffriva già di un carcinoma ai tessuti delle vie urinarie. Purtroppo, nessuno si è accorto dell’errore fino a quando il paziente è andato in coma, morendo dopo 16 giorni di agonia. Alcuni degli indagati sostengono che il paziente non abbia mostrato sintomi evidenti prima del peggioramento fatale.