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Scoperto l’integratore che può incidere sulla sua diffusione del tumore al seno

Il tumore al seno, in particolare quello di tipo triplo negativo, è considerato uno dei più aggressivi e difficili da trattare. Un nuovo studio suggerisce che un integratore in particolare potrebbe cambiare le sorti della lotta contro questa malattia: il selenio. Questo minerale, fondamentale per il nostro organismo, potrebbe infatti avere un ruolo cruciale nel limitare la diffusione delle cellule tumorali. Scopriamo come.

Il selenio e il suo ruolo essenziale nel nostro corpo

Il selenio è un minerale che si trova in vari alimenti come noci del Brasile, frutti di mare, cereali, carne e uova. È noto per i suoi effetti benefici sulla salute: rafforza il sistema immunitario, aiuta a regolare la funzione della tiroide e protegge le cellule dai danni ossidativi. Ma c’è di più: il selenio è stato collegato anche a una riduzione del rischio di sviluppare alcuni tipi di tumori.

Recentemente, un team di ricercatori finanziato dal Cancer Research UK ha scoperto che il selenio potrebbe avere un ruolo fondamentale anche nella battaglia contro il tumore al seno, in particolare quello triplo negativo. Questo tipo di carcinoma mammario è chiamato così perché manca dei tre principali recettori che normalmente sono bersaglio delle terapie antitumorali: estrogeni, progesterone e il recettore HER2. Di conseguenza, il tumore al seno triplo negativo non può essere trattato efficacemente con le terapie ormonali e richiede approcci terapeutici alternativi.

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Il selenio e il suo ruolo essenziale nel nostro corpo (blitzquotidiano.it)

Lo studio

Lo studio condotto dai ricercatori ha rivelato che il selenio gioca un ruolo importante nella sopravvivenza delle cellule tumorali sparse, quelle che si staccano dal tumore primario e viaggiano nel sangue per metastatizzare. Queste cellule, in cerca di nuovi tessuti da colonizzare, sembrano avere un grande bisogno di selenio durante il loro viaggio. Tuttavia, in assenza di questo minerale, le cellule tumorali diventano più suscettibili a un particolare meccanismo di morte cellulare chiamato ferroptosi.

La ferroptosi è un tipo di morte cellulare programmata che si verifica quando i livelli di ferro all’interno delle cellule aumentano, causando danni ossidativi. Nel caso delle cellule tumorali sparse del carcinoma mammario triplo negativo, una carenza di selenio rende queste cellule più vulnerabili alla ferroptosi, fermando così la loro capacità di metastatizzare. Questo apre nuove prospettive per il trattamento di questa forma di tumore.

Il potenziale dei trattamenti basati sul selenio

Il team di ricerca ha spiegato che questa scoperta potrebbe portare allo sviluppo di nuove terapie che mirano a interrompere l’assorbimento del selenio da parte delle cellule tumorali. Interferire con il metabolismo del selenio nelle cellule tumorali sparse potrebbe rendere più facile eliminare queste cellule prima che abbiano la possibilità di diffondersi ad altri organi.

In questo modo, il tumore al seno triplo negativo potrebbe passare da una malattia aggressiva e potenzialmente fatale a una condizione più gestibile. Questo potrebbe rappresentare una svolta nel trattamento di questa forma di carcinoma mammario, riducendo il rischio di metastasi e migliorando le prospettive di guarigione per le pazienti.

Perché il selenio non può essere eliminato dalla dieta?

Un punto importante da sottolineare è che, sebbene le cellule tumorali siano vulnerabili alla mancanza di selenio, questo minerale rimane essenziale per la salute umana. La carenza di selenio può infatti causare una serie di problemi, tra cui debolezza muscolare, problemi al sistema immunitario e disturbi alla tiroide. Pertanto, eliminare il selenio dalla dieta non è un’opzione praticabile. La sfida per i ricercatori sarà quindi sviluppare terapie mirate che colpiscano solo le cellule tumorali, senza influire sui livelli di selenio necessari per il funzionamento del corpo.

Come il selenio protegge le cellule tumorali raggruppate

Un altro aspetto interessante dello studio riguarda il comportamento delle cellule tumorali del seno quando si trovano raggruppate insieme nel tumore primario. A differenza delle cellule sparse, che sono vulnerabili alla ferroptosi, quelle che formano la massa tumorale sono in grado di proteggersi dalla carenza di selenio grazie alla produzione di una particolare molecola di grasso contenente acido oleico, un composto presente nell’olio d’oliva. Questo grasso permette alle cellule raggruppate di continuare a proliferare anche in condizioni di carenza di selenio.

Questa scoperta evidenzia la complessità del metabolismo delle cellule tumorali e dimostra quanto sia difficile sconfiggere un tumore una volta che ha iniziato a svilupparsi. Tuttavia, la vulnerabilità delle cellule tumorali sparse al meccanismo della ferroptosi offre una nuova via per fermare la diffusione del cancro prima che diventi inarrestabile.

Tumore al seno triplo negativo

Il carcinoma mammario triplo negativo è noto per essere una delle forme di tumore al seno più difficili da trattare. A differenza di altri tipi di tumori al seno, che possono essere affrontati con terapie mirate come quelle ormonali, questo tipo di cancro non presenta i recettori necessari per rispondere a questi trattamenti. Di conseguenza, le opzioni terapeutiche sono limitate e spesso meno efficaci.

Le pazienti affette da tumore al seno triplo negativo, soprattutto se la malattia si diffonde ad altre parti del corpo, affrontano una prognosi peggiore rispetto a quelle con altri tipi di tumore al seno. Per questo motivo, scoperte come quella riguardante il selenio sono di fondamentale importanza. Trovare modi per prevenire la diffusione del tumore può fare la differenza tra la vita e la morte per molte pazienti.

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