Home > Notizia per Notizia > Lifestyle > Nuove denunce contro P Daddy, le foto con la vodka e il contenitore per la droga dello stupro

Nuove denunce contro P Daddy, le foto con la vodka e il contenitore per la droga dello stupro

Nuove foto diffuse in queste ore dalla Corte Suprema dello Stato di New York, mostrano le famigerate feste di Sean Combs, in arte P Diddy, uno dei più influenti e potenti produttori musicali dell’hip-hop. Feste in cui si sarebbe consumata droga e sarebbero stati commessi degli abusi e degli stupri che hanno portato all’arresto del rapper.

Le foto sono state recentemente depositate nelle nuove cause civili presentate contro il musicista. Cause affidate all’avvocato texano Tony Buzbee. In una delle foto diffuse, P Daddy appare sul divano davanti ad un tavolo pieno di bottiglie di vodka: il produttore fissa minaccioso chi gli sta scattando le foto. Il suo è l’unico volto visibile: quello degli altri presenti sono stati oscurati.

In un’altra foto tra quelle depositate nelle cause legali contro P Diddy, si vede un piccolo contenitore di plastica che sarebbe stato utilizzato dal rapper o dal suo staff per mettere GHB nei drink (la droga dello stupro ndr), come affermato da diversi partecipanti alle feste.

Il contenitore che sarebbe stato usato da P Daddy per droga dello stupro
P Daddy, 7 nuove denunce contro di lui: le foto con le bottiglie di vodka e con il contenitore per la droga dello stupro (foto Corte Suprema Stato New York) – Blitz Quotidiano

P Daddy, in un altro scatto balla. Poi appare in un’altra immagine in compagnia di alcune ragazze. Il volto di una di queste non è stato oscurato (anche se Blitz Quotidiano ha deciso comunque di oscurarlo ndr). L’identità della donna non è chiara e non è chiaro se sia coinvolta o meno nella vicenda. La foto sarebbe stata scattata nel 2014 durante un party a Las Vegas. La donna era alla festa in compagnia di alcune amiche.

P Daddy alla festa con diverse ragazze
P Daddy, 7 nuove denunce contro di lui: le foto con le bottiglie di vodka e con il contenitore per la droga dello stupro (foto Corte Suprema Stato New York) – Blitz Quotidiano

Altre 7 denunce contro P Daddy che si sommano alle 120 già presentate

In queste settimane si sono fatte avanti altre presunte vittime che si aggiungono alle oltre 120 denunce già presentate. L’avvocato Buzbee ha annunciato, lo scorso weekend, di aver depositato altre sette cause civili. Tra questi ci sarebbe anche la denuncia di una donna che sarebbe stata drogata e violentata quando aveva 13 anni. La giovane sarebbe stata abusata dal rapper e da un’altra persona, una celebrità maschile di cui non è stato reso noto il nome, durante un afterparty agli Mtv Awards del 2000.

L’avvocato ha anche dichiarato che P Daddy non era solo durante le tante feste in cui sarebbero stati commessi abusi e violenze. Insieme al rapper avrebbero infatti partecipato anche altre “persone potenti”. Sarete “scioccati dai nomi che emergeranno in futuro”, ha detto Buzbee in una delle sue recenti dichiarazioni.

Gli avvocati del rapper, dal canto loro, hanno liquidato le cause come “chiari tentativi di ottenere pubblicità”. I legali hanno aggiunto che “il signor Combs non ha mai aggredito sessualmente nessuno, adulto o minore, uomo o donna che sia”.

L’uomo di affari palpeggiato alla festa

Tornando alle foto mostrate in questo articolo e diffuse dalla Corte suprema dello Stato di New York, ad averle scattate sarebbe stato un anonimo uomo d’affari di Los Angeles. L’uomo ha raccontato di aver pensato che durante l’incontro con P Daddy avrebbe parlato di affari e invece così non è stato. L’imprenditore racconta che il rapper, invece che di parlare di questioni economiche, si sarebbe avvicinato afferrandogli i genitali attraverso i pantaloni che sarebbero stati stretti in modo violento.

Sean Combs si sarebbe poi tolto i pantaloni ed avrebbe mostrato i suoi genitali. “Era ubriaco e si comportava in modo strano” ha detto ancora l’imprenditore californiano. Ad un certo punto sarebbe intervenuto un atleta professionista presente alla festa che avrebbe così permesso all’imprenditore di scappare via. 

 

 

 

Gestione cookie