Novità in arrivo per il gioco d’azzardo: con la manovra, nel 2025, lo Stato punta a un incasso record, ignorando tutti i rischi sociali.
Lo Stato punta a incassare, e lo fa continuando a considerare l’azzardo come una potente leva fiscale… Un tempo, scelte del genere suscitavano almeno un accenno di dibattito. Una questione morale… Può uno Stato far cassa attraverso il gioco d’azzardo? E, per equilibrare in parte la situazione, è sufficiente che la maggior parte dei fondi raccolti sia usata per finanziare servizi pubblici e programmi sociali emergenziali?
Tali domande appaiono oggi inattuali: lo sfruttamento economico dei Gratta e Vinci, di giochi come il Lotto e il SuperEnalotto, delle slot machine, delle scommesse, e quindi della fragilità di molti italiani, è ormai norma istituzionalizzata. A nessuno viene più in mente che si stia lucrando di fatto sulla ludopatia.
105 milioni di euro. Questo dovrebbe essere il guadagno del Governo previsto dall’introduzione solo dalla nuova estrazione settimanale aggiuntiva del venerdì dei giochi del Lotto e del SuperEnalotto. Anche qui, nulla di così strano. Già a fine 2023, il Governo aveva confermato la quarta estrazione settimanale introdotta a tempo per la ricostruzione in Emilia-Romagna. Ora però, dopo, il quarto appuntamento diventa strutturale.
Il gettito previsto, pari a 50 milioni di euro l’anno, sarà destinato al Fondo per le emergenze nazionali: così si legge nel comunicato stampa che ha presentato le novità nella bozza della legge di bilancio. Tutto il resto (secondo le previsione 65 milioni) sarà gestito dall’esecutivo a suo piacimento. La manovra prorogherà anche per due anni le concessioni del gioco fisico, cioè bingo, macchinette, slot e via di seguito, che erano in scadenza il 31 dicembre. I titolari di concessioni per il bingo dovranno pagare 108.000 euro in più per ognuno dei due anni e per ogni concessione. Le sale scommesse pagheranno invece un canone maggiorato del 10%.
Azzardo: nel 2024 gli italiani hanno speso 160 milioni
La raccolta complessiva di danaro per il giochi d’azzardo, per lo Stato, è di quasi 90 miliardi di euro. 78 miliardi tornano ai giocatori tramite le vincite, 7 miliardi vanno all’erario. Ma oltre a chi vince c’è anche chi perde, e si rovina. Secondo l’ISTAT, gli italiani spendono in media 140 miliardi nel gioco d’azzardo. E nel 2024 verrà toccato un nuovo record: la stima è di circa 160 miliardi di euro.
Ma i tanti soldi arrivati dal SuperEnalotto, quelli da destinare alle ricostruzioni, non sempre bastano. L’anno scorso, il Governo si aspettava di incassare in sei mesi circa 56 milioni di euro dalla quarta estrazione. Ma, alla fine del 2023, nel Fondo per le emergenze nazionali ne sono finiti appena 14. Perciò, nel decreto Milleproroghe, l’esecutivo ha spinto per un’estensione della quarta estrazione. Che nel 2025 diventerà strutturale.
Lo studio Ipsad del CNR-IFC stima in circa 20 milioni gli italiani tra i diciotto e gli ottant’anni (43% del totale) che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nel 2022. E più di 800.000 italiani rivelano un profilo di gioco a rischio da moderato a severo in termini di ludopatia. Preoccupa poi la crescita dei giocatori under 18: quattro su dieci giocano almeno una volta alla settimana.