Mettersi d’accordo con il postino sulla consegna della posta, ordinaria e non, può essere assai rischioso: la legge è chiara.
In molti piccoli centri, ma anche in alcuni quartieri di grandi città, il postino diventa una figura amica per le famiglie, e capita dunque di essere tentati dall’istruirlo rispetto alla posta da recapitare in modo da trarne vantaggio in termini di organizzazione personale. Si tratta di un’intenzione illecita, che molto probabilmente non conoscerà una risposta positiva da parte del referente scelto. Anche se il destinatario della posta non ha in mente di trasgredire la legge, potrebbe essere punibile…
Ma perché bisognerebbe voler evitare che il postino consegni ciò che deve? Quando il postino arriva con una raccomandata, è facile farsi prendere dall’ansia. Per definizione, le raccomandate contengono documenti importanti o notifiche ufficiali. Per questo, ci si aspetta di dover affrontare un avviso di pagamento, e cioè una cartella esattoriale, una multa, qualche tassa, o altre spese da saldare. Nel migliore dei casi, si tratta di una citazione in giudizio, di un atto legale o di una comunicazione ufficiale da parte di un’azienda o un’istituzione.
Ma con gli avvisi di pagamento la situazione è doppiamente delicata. Se l’ente di riscossione non si preoccupa di notificare il debito per un certo numero di anni, infatti, è possibile arrivare alla prescrizione, ovvero all’annullamento del sospeso. Ed ecco spiegato perché si potrebbe essere tentati da convincere il postino a non notificare certi documenti di posta.
Rischi per chi cerca di mettersi d’accordo con il postino sulla posta da ricevere
Tornando all’argomento principale, bisogna sapere che mettersi d’accordo con il postino per evitare la consegna di lettere, specialmente quando si tratta di raccomandate o atti giudiziari, è considerato un reato. Nello specifico, parliamo di un reato di corruzione. Per questo, chi si mette d’accordo con il postino, per esempio, per far sì che non gli recapiti raccomandate che possano contenere ingiunzioni di pagamento, rischia gravi conseguenze legali, e mette nei guai anche il postino.
Il postino, pur non essendo un pubblico ufficiale, è un incaricato di pubblico servizio. Quindi, l’accettare denaro o altri vantaggi in cambio di alcuni servizi, come il non consegnare la posta, costituisce per lui un reato di corruzione. Una cosa seria, che può essere punita con la reclusione da sei a dieci anni!
Rischia pure il destinatario della posta, specie se si è fatto avanti con una proposta formale di corruzione, magari offrendo una mancia per il servizio (o meglio, il mancato servizio) svolto dal postino. Insomma, chi paga il postino per evitare la consegna di lettere commette lo stesso reato di corruzione e rischia quindi la stessa pena: la reclusione da sei a dieci anni.