Il 1 novembre è dedicato alla festa di Tutti i Santi, o Ognissanti, una ricorrenza profondamente radicata nella tradizione cattolica e celebrata in numerosi paesi nel mondo. Questo giorno non solo ha un valore spirituale per i credenti, ma è anche riconosciuto come giornata festiva dal calendario laico italiano. Ma da dove ha origine questa celebrazione e perché si svolge proprio il 1° novembre? Per comprendere il significato di questa festa, è essenziale considerare il contesto storico, culturale e religioso che la circonda.
Le origini antiche di Tutti i Santi
La festa di Ognissanti ha radici che risalgono ai primi secoli del cristianesimo, quando la Chiesa iniziò a commemorare i martiri, uomini e donne che avevano dato la vita per la fede. Sin dal IV secolo d.C., infatti, i cristiani celebrarono diverse commemorazioni dei santi, sebbene le date variassero da un luogo all’altro. La prima celebrazione ufficiale risale probabilmente alla dedicazione del Pantheon a Roma, che nel 609 divenne una chiesa consacrata alla Vergine Maria e a tutti i martiri grazie a Papa Bonifacio IV.
L’idea di stabilire un giorno unico per ricordare tutti i santi crebbe nel tempo. Verso l’VIII secolo, Papa Gregorio III, in occasione della consacrazione di una cappella all’interno della Basilica di San Pietro a Roma, stabilì che il 1° novembre fosse dedicato a “tutti i santi, martiri e confessori”. Fu, però, con il re franco Luigi il Pio che questa data divenne ufficialmente una festa di precetto nell’anno 835, estendendo la celebrazione in tutto l’impero carolingio. Questa scelta consolidò il significato del 1° novembre come giorno di festa e ne aumentò la diffusione e la rilevanza nei territori cristiani.
Il legame tra Halloween e Ognissanti
Il 1° novembre cade all’indomani di Halloween, una festività con radici diverse ma storicamente intrecciate con Ognissanti. Halloween, contrazione del termine “All Hallows’ Eve”, ossia la Vigilia di Ognissanti, deriva da Samhain, una celebrazione celtica che segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno. Durante Samhain, si credeva che il mondo dei vivi e quello dei morti si avvicinassero, permettendo agli spiriti di tornare sulla terra.
Questa antica celebrazione celtica, una volta cristianizzata e adattata, prese una connotazione diversa nel contesto della festività di Ognissanti. Alcuni studiosi ritengono che la scelta del 1° novembre per celebrare i santi sia stata una strategia della Chiesa per sostituire le festività pagane con una festa cristiana. Anche se Halloween è ormai una ricorrenza principalmente legata alla cultura anglosassone, l’antica connessione con Ognissanti rimane, evidenziando l’evoluzione delle celebrazioni e il loro sincretismo culturale e religioso.
Cosa significa essere Santi, la canonizzazione e la beatificazione
Il giorno di Tutti i Santi celebra la gloria e l’onore di tutti i santi, inclusi coloro che non sono stati ufficialmente canonizzati. La Chiesa cattolica definisce un santo come una persona che, dopo la morte, ha raggiunto il Paradiso, riconosciuta attraverso un processo formale chiamato canonizzazione. Questa proclamazione ufficiale permette ai fedeli di venerare il santo, distinguendolo dalla beatificazione, che rappresenta un passo preliminare, in cui il defunto è dichiarato beato e meritevole di culto locale.
Canonizzare significa riconoscere un modello di vita cristiana e una testimonianza di fede straordinaria, spesso segnata da sacrifici estremi. Durante la festività di Ognissanti, quindi, si celebrano sia i santi conosciuti e canonizzati sia quelli anonimi, le cui vite e sacrifici sono noti solo a Dio. Questo significa che tutti, anche chi non ha un santo con il proprio nome, può sentirsi incluso in questa festa, come simbolo di una fede universale e senza confini.
Ognissanti e la commemorazione dei defunti
Il giorno dopo Ognissanti, il 2 novembre, si celebra la Commemorazione dei Defunti, una ricorrenza altrettanto significativa. Tuttavia, mentre Ognissanti è una festa solenne riconosciuta dallo Stato italiano come giorno festivo, il 2 novembre non lo è. Ciononostante, queste due giornate formano un periodo dedicato alla riflessione e alla memoria, celebrando la comunione tra vivi e defunti. In molte culture, queste giornate si intrecciano: le persone visitano i cimiteri, accendono candele sulle tombe dei cari e partecipano a messe commemorative.
Quest’anno, nel 2024, Ognissanti cade di venerdì, mentre la Commemorazione dei Defunti cade sabato, creando un lungo fine settimana di ricordi e celebrazioni. Questo ponte festivo offre l’opportunità a molte persone di ritornare nelle proprie città di origine, riunirsi in famiglia e rendere omaggio ai defunti, mantenendo vivi i legami con la tradizione e il passato.
Ognissanti nel mondo: tradizioni e riti
La festa di Tutti i Santi è osservata in diversi Paesi, ciascuno con le proprie tradizioni. In Italia, è consuetudine fare visita ai cimiteri per onorare i propri cari, anche se formalmente la commemorazione dei defunti avviene il giorno seguente. In Austria e Baviera, la tradizione vuole che i padrini regalino ai loro figliocci un dolce intrecciato chiamato “Allerheiligenstriezel”. In Portogallo, invece, nel giorno di Ognissanti i bambini passano di casa in casa ricevendo dolci e piccoli doni.
In Messico, Ognissanti coincide con il primo giorno delle celebrazioni del Día de Muertos, il Giorno dei Morti, che prosegue anche il 2 novembre. Questa festività è un momento di gioia, durante il quale le famiglie si riuniscono per onorare i defunti con altari decorati, cibo, musica e fiori colorati. La ricorrenza celebra il ritorno delle anime dei cari scomparsi, che si crede visitino i propri familiari in questa occasione speciale.
In Guatemala, Ognissanti viene festeggiato con il fiambre, un piatto elaborato a base di salumi e verdure che viene lasciato sulle tombe. È anche tradizione far volare aquiloni, un simbolo di connessione tra i vivi e i defunti, mentre i cieli autunnali si riempiono di colori vivaci. In ogni angolo del mondo, questa festa assume connotazioni uniche, ma conserva lo spirito comune di commemorazione, raccoglimento e celebrazione della memoria.
La spiritualità di Ognissanti
Ognissanti rappresenta per la Chiesa cattolica e per molti credenti un giorno di speranza, in cui si contempla la comunione tra la Chiesa terrena e quella celeste. Questo giorno di festa, infatti, celebra l’ideale della santità come traguardo di vita cristiana, ricordando a tutti i fedeli l’importanza della fede e della perseveranza.
Per il Papa e la Chiesa, la festa di Ognissanti è un’occasione per rivolgere un pensiero a tutti coloro che hanno vissuto in modo esemplare secondo i valori cristiani, onorando i sacrifici e l’integrità morale che contraddistinguono i santi. Ogni anno, il Pontefice recita l’Angelus in Piazza San Pietro, un momento di raccoglimento e preghiera collettiva che richiama migliaia di fedeli.