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La Chiesa deve “dare la parola alle donne”, Suor Linda Pocher: “Va smaschilizzata”

La Chiesa” deve “dare la parola e ascoltare le donne” anche se per arrivare alle donne prete, unica speranza di salvezza per la Chiesa di Roma, “c’è bisogno ancora di pazienza e dialogo”. Intanto le chiese sono vuote e all’altare vanno sacerdoti africani o asiatici.

Suor Linda Pocher, religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice, è stata intervistata da Giovanni Panettiere per il Quotidiano nazionale e ha parlato chiaro: “Bisogna smaschilizzare la Chiesa”.
La salesiana, scrive il giornale, perora la causa delle donne davanti al Papa e al Consiglio dei cardinali: “Ci sono tante attese, Bergoglio vuole affrontarle e approfondire le questioni. Sull’accesso ai ministeri ordinati c’è bisogno ancora di pazienza e dialogo”

Il Papa l’ha voluta in cabina di regia per organizzare tra il 2023 e il 2024 quattro incontri inediti del Consiglio dei cardinali (C9) sul ruolo delle donne nella Chiesa. A salire in cattedra davanti a Bergoglio e ai porporati teologhe come lei, suor Linda Pocher, religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice, docente di Cristologia e Mariologia all’Auxilium di Roma.

Pocher, riferisce Panettiere, ha sostenuto l’urgenza di “smaschilizzare la Chiesa” per “dare la parola e ascoltare le donne”. Un’indicazione ancora più dirimente dopo che il Sinodo dei vescovi, appena concluso, ha perorato la presenza di laiche e religiose nei ruoli guida all’interno del popolo di Dio.

Ma le donne trovano davvero ascolto nella Chiesa?

Suor Linda Pocher con Papa Francesco
Blitzquotidiano.it (foto da QN)

“Ai diversi livelli di governo, in Vaticano come nelle comunità locali, si possono incontrare prassi molto diverse. La capacità di ascolto e valorizzazione reciproca dipende dalla cultura, dall’età e dalla formazione. Quel che posso dire è che i porporati esprimono sensibilità differenti come tali sono le realtà locali che i prelati rappresentano”.

Il Papa ha però bocciato un’ordinazione diaconale per le donne…osserva Giovanni Panettiere

“Al C9 non si era espresso né a favore, né contro. Recentemente in una intervista, non in un documento ufficiale, ha affermato di ritenerla non necessaria. Il dibattito non è ancora chiuso, serve pazienza e occorre continuare a parlarne”.

L’esperienza anglicana

“Non sono stupita dal fatto che non ci sia al momento la volontà di aprire al diaconato femminile inserito nell’ordine sacro. Manca un consenso ecclesiale abbastanza forte. Però credo sia importante che nel testo si lasci la possibilità di parlarne, approfondire e studiare la questione”.

Alla fine ci si dovrà accontentare di un diaconato per le donne fuori dal sacramento dell’ordine, almeno in una fase iniziale?

“La Chiesa anglicana, che ha aperto alle donne anche l’accesso all’ordinazione episcopale, ha conosciuto a lungo un diaconato femminile non ordinato. Tuttavia si trattava dell’inizio del XX secolo. Molti teologi e teologhe sono giustamente contrari ad una soluzione simile, anche se io penso che non vada esclusa a priori”.

 

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