Ieri un capostazione è stato accoltellato da due uomini nordafricani mentre controllava i biglietti a bordo del treno regionale Genova-Busalla, all’altezza della stazione di Rivarolo. Per fortuna le due coltellate non hanno raggiunto organi vitali ma il capostazione è stato comunque trasportato in codice rosso in ospedale.
Dopo l’aggressione, sempre ieri, i sindacati, “dopo una lunga serie di aggressioni al personale”, hanno deciso di proclamare otto ore di sciopero per oggi. I sindacati, si legge in una nota, “richiedono investimenti in termini di sicurezza, prevenzione e repressione, anche attraverso un inasprimento delle misure sanzionatorie nei confronti di chi, molto spesso, rappresenta un grave pericolo per la sicurezza e in alcuni casi per la vita dei lavoratori del personale front-linee dell’utenza. Le Istituzioni a tutti i livelli e le Imprese di trasporto devono garantire l’incolumità dei lavoratori nel normale svolgimento del proprio lavoro e assicurare all’utenza un viaggio al riparo dal degrado e dalla violenza di ogni tipo”.
Ricapitolando quindi: un capostazione viene aggredito e i sindacati, qualche ora dopo, hanno deciso di proclamare uno sciopero.
All’iniziativa dei sindacati, sempre ieri, in serata, è arrivata anche la solidarietà del vice premier e del ministro dei Trasporti Matteo Salvini: “Solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che incroceranno le braccia per chiedere più sicurezza dopo la violenta aggressione a un capotreno per mano di nordafricani”.
Poco prima aveva anche scritto: “Capotreno accoltellato da nordafricani senza biglietto. Piena solidarietà al ferito. Nessuna clemenza per i responsabili. Faremo il massimo per rendere l’Italia e i treni più sicuri”.
Qualche piccola domanda: ma davvero Salvini non si è reso conto di essere una, per citare le parole della deputata Francesca Ghirra “parte in causa” di questa vicenda? Dice Salvini: “Faremo il massimo per rendere l’Italia e i treni più sicuri”. Ma è proprio perché non sta avvenendo tutto questo che protestano i sindacati. Davvero non lo ha intuito?
Come può un ministro dei Trasporti e un vice premier solidarizzare con uno sciopero indetto perché, dicono i sindacati, “non si è apprezzato alcun intervento a tutela del personale e neanche un maggiore controllo dei treni da parte delle forze dell’ordine”? Forse Salvini ancora non ha ben capito chi è il governo e chi è il ministro dei Trasporti in carica.