Vi ricordate Matteo Salvini che da Pontida prometteva l’abolizione del canone RAI? E Giorgia Meloni che, ripresa mentre faceva benzina, tuonava: “Non solo chiediamo che non aumentino le accise. Pretendiamo che le accise vengano progressivamente abolite” ? E il buon Matteo, che a proposito del ponte sullo Stretto sintetizzava con un ironico “mi dicono che non sta in piedi”? E Giorgia che, molto prima della vicenda degli infermieri indiani, inveiva contro la “sostituzione etnica”? “Noi – urlava scandendo bene le sillabe – non la con-sen-ti-re-mo” . Ricordate?
Vogliamo parlare della legge Fornero?
Vogliamo quindi parlare della legge Fornero? Quante volte Salvini, con maglietta o senza, ne aveva promesso l’abolizione? “Cosa farei come prima azione di governo? L’impegno morale” , rispondeva a Lilli Gruber, “oltre che economico e umano, che ho preso con tanti italiani, giovani e meno giovani, è di cancellare la legge Fornero per restituire il diritto alla pensione a coloro a cui è stato rubato e per aprire un tantissimi giovani le porte di un mondo del lavoro che oggi trovano chiuse” .
E cosa avrebbero detto, poi, i Meloni e Salvini d’opposizione, di fronte a un governo che, malgrado l’inflazione, decide di alzare le pensioni minime di soli 10 centesimi al giorno? Quante magliette e quanti video avremmo visto? Quante urla e sillabe scandite avremmo sentito? E le banche? Cosa avrebbero detto i nostri, di fronte a un governo che, malgrado gli utili da record, decide soltanto di chiedere alle banche un anticipo sulle tasse? Quanti Papeete avrebbe organizzato il Capitano d’opposizione? E la Meloni, cattolica, cosa avrebbe detto di una premier sempre più amica del triliardario, o chissà cosa, e surrogato Elon Musk? E Meloni e Salvini d’opposizione quanti comizi avrebbero dedicato allo stato pietoso della sanità pubblica? Forse in un possibile mondo parallelo sarebbero proprio loro la miglior opposizione a questo governo: i Salvini e Meloni d’annata.