Con le radioline accese e puntate ad ovest, pronti a registrare ogni voce in arrivo dagli Stati Uniti, intanto in Italia si continua a discutere di migranti, di giudici, dell’accoltellamento del capotreno a Rivarolo, di manovra, di alleanze passate e future e di canone RAI.
Sulla manovra continuano a piovere critiche un po’ da tutte le opposizioni ma Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, avverte: “La manovra è quella e non si tocca”. Fa discutere poi anche lo sciopero proclamato dai sindacati dopo l’accoltellamento di ieri di un capotreno da parte di due nordafricani nei pressi della stazione di Rivarolo. A far litigare le opposte fazioni è la solidarietà di Matteo Salvini verso i lavoratori in sciopero. “Non si comprende – dice la deputata di AVS Francesca Ghirra – se il ministro Salvini abbia compreso di essere parte in causa in questa vicenda dello sciopero indetto dal personale delle ferrovie”.
Infine, la questione del canone RAI. Se da una parte la Lega apre a un rinnovo del possibile taglio in manovra, Forza Italia invece respinge l’ipotesi: “Non fa parte degli accordi di governo”.
Ecco le voci dal palazzo della politica:
“Le risorse stanziate per la sanità sono del tutto insufficienti, come da sempre denunciamo. E andrà sempre peggio se, come prevede la fondazione Gimbe, da qui al 2030 mancheranno 19 miliardi. In questo modo stiamo togliendo anche la speranza ai cittadini”. (Daniela Sbrollini, Italia Viva)
“Chi ha tanto paghi tanto. Chi ha poco paghi poco. Chi ha nulla paghi nulla.” Questa frase di Enrico Berlinguer secca e semplice è straordinariamente lucida e attuale”. (Nicola Fratoianni, Alleanza Verdi Sinistra)
“Adesso arriva la conferma ufficiale. E non dalla calcolatrice di Giorgia Meloni, ma da quella dell’Istat. Nel 2023, gli investimenti pubblici per la sanità sono stati ridotti di centinaia e centinaia di milioni di euro. Sapete, invece, cos’è aumentato sotto il suo governo? La spesa sanitaria direttamente a carico delle famiglie, cresciuta dell’1,7%”. (Marco Furfaro, Partito Democratico)
“Mi aspetto che pensi più ai problemi reali e meno agli slogan”. (Matteo Renzi, Italia Viva)
“Sappiamo bene che per il 97/98% la manovra è quella, e non si tocca. Per il resto qualcosa si può modificare o migliorare. Ma appunto, ci diamo un limite. Non credo nemmeno che tutti i miei deputati presenteranno ciascuno due emendamenti”. (Tommaso Foti al Corriere della Sera, Fratelli d’Italia)
“Solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che incroceranno le braccia per chiedere più sicurezza dopo la violenta aggressione a un capotreno per mano di nordafricani. Il nostro impegno per contrastare la criminalità è costante e dimostrato anche dagli investimenti su FS Security. È ovvio che è necessario combattere con maggiore determinazione anche l’immigrazione illegale: troppo spesso i clandestini sono protagonisti di episodi violenti sui treni e nelle stazioni”. (Matteo Salvini, Lega)
“Ancora un’aggressione al personale ferroviario, stavolta si tratta di un capotreno della linea regionale Genova-Busalla, un atto gravissimo che denuncia una situazione esasperata. Ma qui arriva l’ulteriore, grottesco, problema: chi è responsabile dei Trasporti e quindi anche delle condizioni in cui lavora il personale, cioè il ministro Salvini, si limita a inviare comunicati di solidarietà”. (Debora Serracchiani, Partito Democratico)
“Non si comprende se il ministro Salvini abbia compreso di essere parte in causa in questa vicenda dello sciopero indetto dal personale delle ferrovie. E’ poi sconcertante che di fronte ad una pressante richiesta di sicurezza del settore risponda che è colpa dell’immigrazione illegale”. (Francesca Ghirra, Alleanza Verdi Sinistra)
“Il sottile tentativo della sinistra di dare la colpa al ministro del Mit Matteo Salvini, che peraltro ha tempestivamente espresso piena solidarietà al capotreno e poi si è schierato con i lavoratori delle Ferrovie scesi in sciopero, per l’insicurezza dilagante dovuta al ‘politically correct’ e al buonismo imperante nel nostro Paese è vergognoso”. (Francesca Corso, Lega)
“Non ci fermeremo e andremo avanti con la progressiva riduzione del canone RAI fino alla definitiva abolizione per favorire la transizione verso una azienda in grado di stare sul mercato”. (Ufficio stampa della Lega)
“Il taglio del canone RAI non fa parte dell’accordo di governo. Noi siamo contrari, e la nostra posizione non cambia”. (Raffaele Nevi, Forza Italia)