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Le voci dal palazzo, Bertinotti: “La premier e la frase sui diritti sindacali? Una spacconata”. Meloni: “Difendiamo lavoratori meglio di sinistra al caviale”. Bonelli: “No, difende i super miliardari”

Fanno ancora discutere le parole di Giorgia Meloni di ieri. Scherzando con il deputato Marco Osnato, ospite di Un giorno da pecora, la premier aveva raccontato che, malgrado gli acciacchi, non era a casa ma al Consiglio europeo di Budapest: “Ho l’influenza ma non ho diritti sindacali, quindi sono al lavoro”.

“Una spacconata irrispettosa” ha detto in una intervista a Repubblica Fausto Bertinotti. Alla pioggia di critiche ha risposto la stessa Meloni: “Mi dispiace che anche su questo si riesca a fare una polemica, non so cosa si intenda per svilire i diritti sindacali che questo governo difende molto meglio della sinistra al caviale”. “Non mangio caviale – la contro replica di Elly Schlein – ma non sopporto olio di ricino”.

Non mancano poi le polemiche per lo sciopero di oggi. “Per quello che mi riguarda – dice Salvini – sarà l’ultimo sciopero di questo genere”. Dall’altra parte della barricata, il M5s ironizza: “Se continuiamo così, torneremo al calesse”.

Ecco le voci dal palazzo della politica:

“Dopo la vittoria di Trump, l’Europa è più sola e dovrà avere la forza di proteggere i suoi interessi fondamentali. Il nazionalismo di Trump e la sua politica aggressiva sui dazi aprono uno scenario molto problematico per il Vecchio Continente”. (Massimo D’Alema, La Stampa)

“La premier ha capito l’Europa e i suoi problemi. È la leader che può spiegare meglio tale realtà ai patrioti sovranisti e riluttanti vari. La presidente del Consiglio può complementare von der Leyen e deideologizzare gli argomenti a favore di un’Europa forte. Ma “è pronta a dire che l’Italia vorrebbe superare il diritto di veto della politica estera della Ue?”. (Mario Monti, Il Corriere della Sera)

“Le parole di Giorgia Meloni sui diritti sindacali? Una spacconata irrispettosa. Penso rientri in una sorta di effetto trascinamento trumpiano: più la dicono volgare e più si ritengono portatori di consenso”. (Fausto Bertinotti, La Repubblica)

“Mi dispiace che anche su questo si riesca a fare una polemica su una cosa completamente inutile, non so cosa si intenda per svilire i diritti sindacali che questo governo difende molto meglio della sinistra al caviale”. (Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia)

“Io di caviale non ne ho mai mangiato, ma nemmeno posso sopportare che i lavoratori vengano purgati con olio di ricino; quindi continueremo a stare al loro fianco. Meloni si occupi, invece, del salario minimo che ha negato a 3 milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici che non ce la fanno più e non arrivano a fine mese anche se lavorano”.”. (Elly Schlein, Partito Democratico)

“La sinistra da molti anni in questo Paese propone il salario minimo, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, la patrimoniale sui grandissimi patrimoni, la tassazione degli extraprofitti. Siamo la sinistra contro il caviale non la sinistra al caviale”. (Peppe De Cristofaro, Alleanza Verdi Sinistra, Rai News24)

“Io non ho mai mangiato caviale in vita mia. Temo che la premier, invece, sia stata folgorata dai salotti internazionali più esclusivi, che vanno ben oltre champagne e caviale: lei difende i super miliardari, basta leggere la manovra economica contro i poveri e i giovani”. (Angelo Bonelli, Alleanza Verdi Sinistra)

“Penso che è un atto di bullismo e per chi è presidente del Consiglio a volte, prima di dire le cose, è meglio pensarci perché messa in questi termini è un attacco a chi quei diritti lì ogni giorno li vede messi in discussione”. (Maurizio Landini, segretario della CGIL)

“Farebbe una buona scelta iscrivendosi alla Cisl, entrerebbe nella grande famiglia di un sindacato responsabile. In questo modo potremmo darle un concreto aiuto per quanto riguarda i diritti e le tutele”. (Luigi Sbarra, segretario della CISL)

“Non penso che la chiederà a noi, però noi non facciamo distinzioni, se ci chiede la tessera del sindacato valuteremo”. (Pierpaolo Bombardieri, segretario della UIL)

“Landini invoca la ‘rivolta sociale’? Ma dov’era quando la sinistra per dieci anni ha impoverito i lavoratori che solo adesso stanno recuperando potere d’acquisto?”. (Claudio Borghi, Lega)

“Landini deve fare pace col cervello. Ma come fa il leader del principale sindacato italiano a invitare alla rivolta sociale? – ha detto Calenda – Luciano Lama (storico ex segretario della Cgil dal ’70 all’86, ndr) non avrebbe mai detto una cosa del genere. Non ricordo parole simili da un segretario, toni duri sì, ma per obiettivi concreti”. (Carlo Calenda, Azione)

“Oggi è giorno di sciopero, caos a Bologna come in altre città. Ribadisco che non sarò io a togliere il diritto di sciopero a nessuno, però c’è anche il diritto al lavoro, alla salute e alla mobilità di milioni di italiani, tanti bolognesi che oggi sono rimasti a piedi. Fare scioperi selvaggi, senza garantire fasce di garanzia significa danneggiare il Paese. Per quello che mi riguarda, quindi, sarà l’ultimo sciopero di questo genere”. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture”. (Matteo Salvini, Lega)

“Spostarsi in Italia è praticamente impossibile per quasi tutti, tranne per lui: il ministro Salvini e la sua auto blu (…). Esprimiamo solidarietà ai lavoratori del comparto umiliati reiteratamente da Salvini e dai suoi sodali di governo. Con Meloni a palazzo Chigi e Salvini a Porta Pia, rischiamo di tornare presto a spostarci in calesse”. (Una nota dei parlamentari M5s delle commissioni Trasporti di Senato e Camera)

“La destra attacca i sindacati, ma non ascolta i lavoratori e non fa nulla. Un capolavoro firmato Salvini e Meloni: oggi lavoratrici, lavoratori e sindacati del trasporto pubblico sono ancora una volta in sciopero. È la decima volta dall’inizio dell’anno”. (Nicola Fratoianni, Alleanza Verdi Sinistra)

“Landini dice che ‘si è rotto le scatole’ e oggi, nel giorno dello sciopero generale dei trasporti, torna a invocare la rivolta sociale. Un professore, a sua volta, invita gli studenti alla rivolta, fa la vittima della libertà di opinione per una sospensione di tre mesi. Chi grida ai pericoli per la democrazia dovrebbe guardare all’Italia e non certo agli Stati Uniti. Da noi tira una brutta aria. Spero in un intervento della magistratura per scongiurare azioni violente”. (Simonetta Matone, Lega)

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