In Italia, duecentomila bambini tra 0 e 5 anni vivono in povertà alimentare, ovvero in famiglie che non riescono a garantire almeno un pasto proteico ogni due giorni. Non solo. Quasi un bambino su dieci nella stessa fascia d’età, pari al 9,7%, ha sperimentato la povertà energetica, cioè ha vissuto in una casa non adeguatamente riscaldata in inverno. Questi sono i dati, relativi al 2023, di Save the Children.
Ecco insomma, un ritratto dell’Italia fuori dai lustrini della propaganda politica. La stessa Italia dove nei salotti continuiamo a parlare, a chiacchierare e a conversare dei centri migranti in Albania, del miliardario Elon Musk, delle alleanze politiche, del ponte sullo Stretto, eccetera eccetera eccetera. E così, tra una chiacchiera e l’altra, e mentre continuiamo a trasportare su e giù per i mari qualche migrante, nell’Italia patriottica, migliaia di bambini continuano a vivere in povertà. E spesso al freddo. Potremmo parlare anche di questo? O il tema non è abbastanza chic per chi continua a dire che “stiamo facendo la storia”? Oltre a dirlo, che “stiamo facendo la storia”, forse, sarebbe una buona idea anche provare a farla davvero, questa storia, magari cercando di togliere dalla povertà alimentare questi 200mila bambini.