Chiara Petrolini è al centro di un’indagine per omicidio premeditato e soppressione di cadavere. La pm Francesca Arienti la descrive come una persona con un’abilità manipolatoria straordinaria, capace di mentire con freddezza pur di nascondere i due neonati che non voleva tenere. I corpi dei piccoli sono stati ritrovati sepolti nel giardino della villetta di Traversetolo dove viveva con i genitori, una scoperta che ha scosso l’intero Paese.
Le ricerche online: un mix tra maternità e quotidianità
Un elemento chiave dell’indagine sono le ricerche effettuate da Chiara su Google, riportate nell’ordinanza. Dieci pagine documentano un comportamento contraddittorio: da un lato, ricerche che indicano un interesse per il parto, come “Come stimolare le contrazioni” e “dormi dormi ninna nanna”, effettuate il giorno prima del secondo parto; dall’altro, frasi inquietanti come “Dopo quanto tempo puzza un cadavere”.
Accanto a queste, emergono anche ricerche tipiche di una ragazza della sua età: “Cosa fare a New York?”, “Cover iPhone 14” e curiosità sugli eventi delle Olimpiadi o su Emma Marrone. Questo contrasto dipinge il profilo di una giovane apparentemente normale ma capace di gesti estremi.
Le bugie e le contraddizioni
Chiara ha raccontato molteplici versioni dei fatti. Ai genitori, tornati da New York il 19 agosto, ha negato di aver ucciso il secondo neonato, sostenendo di essere svenuta subito dopo il parto. Più tardi, però, ha ammesso di non aver detto nulla per paura: “Li volevo, ma non sapevo come dirvelo”. Ancora più confusa è la sua versione sulla prima gravidanza, avvenuta nel maggio 2023. Inizialmente ha negato di aver partorito un altro bambino, salvo poi confessare: “Speravo che qualcuno si accorgesse della mia pancia”.
Dopo il secondo parto, Chiara ha continuato a vivere come se nulla fosse. Ha scritto agli amici dicendo di avere febbre e mal di pancia, mentre al datore di lavoro ha parlato di un virus. Tuttavia, è andata a ballare in un locale, sostenendo di sentirsi bene fisicamente e fingendo che tutto fosse normale.
Un caso che lascia molte domande
L’indagine è ancora in corso e i dettagli emersi dipingono un quadro di dolore, paura e contraddizioni. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le motivazioni profonde dietro le azioni di Chiara, in bilico tra la difficoltà di accettare le gravidanze e la volontà di nascondere tutto, anche a costo della vita dei neonati.