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Recisi due cavi internet nel Baltico, Finlandia e Germania temono una “guerra ibrida”

Nel Mar Baltico l’Europa è minacciata da una forma di “guerra ibrida”, da azioni di “sabotaggio”. E’ l’allarme di Germania e Finlandia dopo che nell’arco di 24 ore in quelle acque gelide sono stati recisi due cavi per le comunicazioni. E naturalmente, al centro dei sospetti c’è Mosca.

Nel Mar Baltico l’Europa è minacciata da una forma di “guerra ibrida”

In una dichiarazione congiunta, le ministre degli esteri dei due Paesi Annalena Baerbock e Elina Valtonen hanno espresso “profonda preoccupazione” e hanno affermato che “la nostra sicurezza europea è minacciata non solo dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, ma anche dalla guerra ibrida di attori malintenzionati”.

Per primo è stato reciso il cavo sottomarino Arelion tra l’isola svedese di Gotland e la Lituania e pertanto si è dovuto reindirizzare il traffico Internet verso altri collegamenti internazionali, come ha reso noto un portavoce della filiale lituana dell’operatore Telia.

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Recisi due cavi internet nel Baltico, Finlandia e Germania temono una “guerra ibrida” (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Poi è stata la volta del cavo sottomarino in fibra ottica C-Lion1 che collega Helsinki e il porto tedesco di Rostock attraverso il quale passano comunicazioni tra Finlandia e Germania. L’interruzione è stata localizzata nei pressi dell’isola di Oland nelle acque svedesi, a circa 700 chilometri da Helsinki.

“Nessuno crede che questi cavi si siano tagliati da soli”

“Nessuno crede che questi cavi si siano tagliati da soli”, ha detto il ministro della difesa tedesco, Boris Pistorius, aggiungendo che “per questo dobbiamo constatare, senza sapere in modo concreto da dove provenga, che si tratti di un attacco ibrido. Dobbiamo anche supporre, senza ancora saperlo, che si sia trattato di sabotaggio”.

La tensione nel Mar Baltico ha subito diverse impennate sin dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. In particolare, nel settembre 2022 i gasdotti sottomarini Nord Stream che trasportavano il gas russo in Europa sono stati danneggiati da una serie di esplosioni.

Si è certamente trattato di un atto di sabotaggio, con sospetti su un sub ucraino, ma considerando che non ci sono i presupposti per aprire un’inchiesta penale e individuare i responsabili, sia la Svezia che la Danimarca hanno chiuso le indagini, scatenando l’ira di Mosca, che parla di “decisione assurda”.

L’anno scorso, un gasdotto e due cavi dati sono stati tagliati nel Golfo di Finlandia dall’ancora di una nave cinese. Il mese scorso l’ira di Mosca è poi cresciuta ancora quando la Nato ha aperto una nuova base navale proprio a Rostock. Una base che, secondo quanto annunciato, avrà lo scopo di “coordinare le attività navali nella regione” e, non a caso, di fornire alla Nato un “quadro della situazione marittima nella regione del Mar Baltico 24 ore su 24”.

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