Ma a questo punto, nel centro migranti in Albania, non potremmo portarci qualche povero disgraziato senza casa? Almeno lì, nel centro, avrebbe un tetto sicuro. Un pasto. Un po’ di dignità. Visto che in Italia abbiamo deciso di abolire l’edilizia popolare e consideriamo normale che il costo medio di un mutuo o di un affitto sia più o meno uguale, se non superiore, allo stipendio o alla pensione, allora perché non portare oltre Adriatico qualche studente, qualche disoccupato, qualche pensionato? Insomma, qualcuno. Almeno così i soldi – tra l’altro nostri – sarebbero un po’ meno sprecati.
E poi, perché no? In questo modo potremmo persino regalare ai più bisognosi una crociera sull’Adriatico, con tanto di nave militare. Oppure, per racimolare un po’ di fondi da ridistribuire – si spera – alla povera gente, potremmo mettere in palio in una lotteria la crociera e il pernottamento in Albania. Almeno così il tutto avrebbe più senso. Forse. O forse no. Meglio lasciarlo così: un bel centro costruito nel nulla, pronto ad appassire tra la natura selvaggia. Chissà, tra qualche decennio, quando qualcuno passerà da quelle parti, dirà: “Ti ricordi di quel buffo Paese? Come si chiamava? Ah, Italia. Ecco cosa combinava in giro. Gli italiani costruirono qui questo centro per i migranti, non sapendo che poi sarebbe stato più utile a loro”. Che buffi che erano, questi italiani.