Il parcheggio sulle strisce blu è, quasi sicuramente, quello più utilizzato. Ecco, però, a cosa prestare attenzione, quando scatta la multa?
Parcheggiare in città è ormai una questione di strategia, fortuna e, sempre più spesso, di spese impreviste. Le strisce blu, nate con l’intento di regolamentare la sosta e disincentivare il parcheggio selvaggio, sono oggi una realtà con cui ogni automobilista deve fare i conti.
All’inizio, la loro introduzione era stata presentata come una misura per garantire un maggiore ricambio nei posti auto. Con la fiunzione di favorire una mobilità più fluida nelle aree urbane. Tuttavia, con il tempo, le strisce blu sono diventate un vero e proprio simbolo del costo della vita moderna, pesando sulle tasche di cittadini già alle prese con bollette salate e spese quotidiane che sembrano non finire mai.
Parcheggio sulle strisce blu, ecco quando non scatta la multa
Non si tratta solo del costo orario per il parcheggio, ma anche delle conseguenze economiche di una piccola disattenzione. Basta, infatti, un attimo di distrazione, un ticket scaduto o dimenticato, e ci si trova con una multa che può trasformare una semplice commissione in città in un salasso inaspettato. Per molte famiglie, che già devono gestire un budget limitato, una contravvenzione può rappresentare un problema significativo, costringendo a rinunciare ad altre spese o a riorganizzare le finanze.
Ecco, quindi, a cosa prestare attenzione quado si parcheggia nelle strisce blu. La multa per ticket scaduto, infatti, non scatta subito. E’ importante capire che, innanzitutto, secondo la normativa, le strisce blu non devono mai essere un ostacolo alla mobilità, ma un incentivo al ricambio dei parcheggi. Per questo, i comuni sono obbligati a garantire la presenza di parcheggi gratuiti nelle vicinanze, pena l’invalidità delle multe emesse.
Ma al di là di questa previsione, ciò che interessa agli automobilisti è il momento in cui, da un semplice ritardo, si passa alla sanzione amministrativa. Secondo la giurisprudenza più recente, il ticket scaduto non equivale immediatamente ad una infrazione. La Cassazione ha stabilito che, quando il tempo di sosta pagato è terminato, si entra in una sorta di “zona grigia”.
In teoria, si ha il diritto di sostituire il ticket o prolungare il parcheggio senza incorrere immediatamente in una multa, purché il ritardo sia contenuto. Tuttavia, il problema sorge quando i tempi si allungano. Se il prolungamento non viene effettuato in tempi ragionevoli, il mancato rinnovo viene considerato come una violazione delle regole, con la conseguente applicazione della sanzione. Ci sono pareri discordanti anche a seguito di alcune sentenze della Cassazione.
La discrezionalità, in questo caso, è spesso lasciata agli ausiliari del traffico, il Comune, cioè, stabilisce un tempo di tolleranza entro il quale si concede all’automobilista di poter rinnovare il ticket. Questo, però, sappiatelo è al massimo di 15 minuti di tolleranza.