Povera Roma: siamo alla vigilia del Giubileo e la città è ancora sottosopra. Cantieri dappertutto, mezzi pubblici che non funzionano, traffico caotico, addirittura impossibile in alcune ore della giornata.
Una recentissima inchiesta svela che delle 273 opere previste per l’invasione dei turisti cattolici e non, soltanto cinque (si, proprio cinque) sono praticamente finite. Che cosa dobbiamo aspettarci, dunque? Quale capitale offriremo agli stranieri? Rischiamo l’ennesima brutta figura.
Fuga da Roma
Essendo a ridosso del Natale, c’è chi pensa (e non sono pochi) di andarsene in campagna e trascorrere lì le feste fino a dopo Capodanno. Uno schiaffo all’amministrazione comunale responsabile di questo scempio.
Un ritardo incomprensibile perché “il grande evento” era programmato da sempre e quindi non si doveva essere impreparati. Il sindaco Roberto Gualtieri si difende: “Queste sono notizie messe in giro da chi politicamente la pensa in modo diverso da chi siede in Campidoglio. Insomma, anche in un caso così importante per la nostra città, si trova il modo di guerreggiare tra destra e sinistra. Vedrete, andrà tutto bene e le prefiche saranno servite”.
Il sindaco nega
Parole di circostanza, comprensibili se a pronunciarle sia l’uomo su cui si punta il dito accusatore. Però, basta farsi un giro turistico peril centro di Roma (e non) per rendersi conto del degrado e dell’impreparazione di chi avrebbe dovuto programmare il futuro.
I cantieri sono in ogni luogo: al centro e in periferia, ai Parioli come al Tufello: non c’è quartiere che non sia martirizzato dalle chiusure e dai lavori in corso.
La metropolitana che oggi, in alcune ore, è stracarica di gente come farà a sopportare l’arrivo di migliaia di turisti che si vorranno giustamente servire dell’underground? Cioè,dell’unico modo perevitare il traffico e le ore passate in macchina, in taxi o in autobus per superare il caos?
Il grido di allarme non è di questi giorni. Non è da oggi che si critica la situazione. Sono mesi che la gente sbraita, scrive ai giornali, protesta in tv per quel che sta accadendo. Un ritardo che non ha giustificazioni ed è quindi da condannare in toto.
Purtroppo chi ne farà le spese sarà l’immagine che la città più bella del mondo darà agli stranieri. I quali, magari, vivranno magnifiche giornate ammirando i monumenti e le opere d’arte di cui Roma è piena, ma tornando a casa, si lamenteranno del caos e della poca organizzazione che hanno dovuto subire. Naturalmente, si rivolgeranno ai mezzi d’informazione che saranno ben “felici” di illustrare come vanno le cose nella civilissima Italia.
Quindi, a farne le spese saremo noi, incolpevoli abitanti, a uscirne con le ossa rotte e ad essere al centro di una critica di cui non abbiamo la benchèminima responsabilità.
Forse, il governo sarebbe dovuto intervenire in tempo per mettere sotto accusa i responsabili e programmare iniziative capaci di risolvere almeno in parte la situazione. Ma a Palazzo Chigi e dintorni hanno ben altre gatte da pelare ed hanno sorvolato per non crearsi nuovi grattacapi. Dimenticando forse che Roma è la capitale del nostro Paese e se sarà vessata alla fine di questo evento ne farà le spese la stessa Roma e l’Italia intera.