E mentre nel mondo si parla della tregua in Libano o della possibile escalation in Ucraina, nel nostro addormentato Bel Paese litighiamo sul taglio del canone RAI bocciato e affossato anche col voto di Forza Italia. “Il taglio del canone RAI – aveva annunciato Antonio Tajani in una intervista al Messaggero – noi non lo votiamo. Venti euro. Sapete quanti sono? Sono poco più di un caffè al mese”. Dopo il voto, è un diluvio di dichiarazioni. “La maggioranza è in frantumi” dice la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. “Sono alla frutta” gli fa eco Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra. “Giorgia Meloni venga in Parlamento” chiede Riccardo Magi di +Europa. Dall’altra parte della trincea, Maurizio Lupi prova a salvare il salvabile: “La maggioranza è solida”.
Ecco le voci dal palazzo della politica:
“Il taglio del canone RAI noi non lo votiamo. Venti euro. Sapete quanti sono? Sono poco più di un caffè al mese”. (Antonio Tajani, Il Messaggero)
“Il governo aveva dato l’ok per il taglio del canone Rai. Uno sconto di 20 euro per 20 milioni di abbonati fra cui milioni di famiglie povere. Purtroppo per PD, M5S Italia Viva e sinistra evidentemente uno sgravio per le famiglie non era utile e in commissione hanno votato contro”. (Claudio Borghi, Lega)
“La maggioranza è in frantumi e le divisioni sono evidenti. Sono allo sbando, troppo impegnati a litigare tra loro, a competere anziché governare il Paese. E intanto non si occupano della salute e dei salari, dei problemi concreti degli italiani”. (Elly Schlein)
“Divisi in Europa, sulla politica estera e oggi anche in Parlamento, con la maggioranza che non ha i numeri in Commissione e va sotto: l’unità professata da Meloni è un altro film di fantascienza girato a Chigi. La premier chiarisca se esiste ancora la maggioranza. I cittadini non hanno tempo da perdere: mentre loro litigano c’è un Paese che soffre in attesa di un provvedimento contro il carovita, di una visita in ospedale, di un treno che non passa”. (Giuseppe Conte, Movimento 5 Stelle)
“La spaccatura sul canone RAI dimostra che questa maggioranza è in frantumi e che non ha alcuna visione né alcun progetto sul Servizio Pubblico”. (Barbara Floridia, Movimento 5 Stelle)
“Prima l’ennesima votazione senza numero legale in Vigilanza, poi il redde rationem sul canone. La Rai non è territorio di caccia, ma è un bene comune degli italiani”. (Dario Carotenuto, Movimento 5 Stelle)
“A questo punto Meloni ha il dovere di venire immediatamente alle Camere per chiarire se una maggioranza c’è ancora”. (Riccardo Magi, +Europa)
“Le bugie di Salvini hanno le gambe corte: dice che vuole abbassare le tasse a partire dal canone Rai, ma questo è falso perché la parte mancante viene finanziata con fondi pubblici, come accade in tutta Europa con le televisioni pubbliche. Quello di oggi è un duro colpo per la maggioranza, sono ormai alla frutta”. (Angelo Bonelli, Alleanza Verdi Sinistra)
“Il Governo passa più tempo a litigare che ad occuparsi dei problemi reali dei cittadini. Non sono riusciti a realizzare niente di serio per la classe media, per la riduzione della pressione fiscale, per la sanità. Sono troppo occupati a farsi la guerra fra di loro, evidentemente. Con l’episodio di oggi si dimostra però anche che le opposizioni unite possono infilarsi nelle crepe di questo Governo imbarazzante per dare una reale alternativa al Paese”. (Maria Elena Boschi, Italia Viva)
“Le opposizioni si tranquillizzino: il voto sul canone Rai in commissione Bilancio del Senato, come è già accaduto per il terzo mandato, non cambia nulla nei rapporti in maggioranza, che è solida come il governo”. (Maurizio Lupi, Noi Moderati)
“Comprendo lo starnazzamento degli esponenti dell’opposizione, ma non è accaduto assolutamente nulla di nuovo”. (Maurizio Gasparri, Forza Italia)
“Mi spiace perché non è mai bello quando la maggioranza si divide. Non voglio commentare l’emendamento sul canone perché ho una visione personale. Mi dispiace perché non abbiamo dato grande prova di unità ma dobbiamo lavorare su altro”. (Licia Ronzulli, Forza Italia)