Quello di oggi 29 novembre è l’ennesimo sciopero nazionale indetto da Cgil e Uil che riguarda il trasporto pubblico. Lo sciopero coinvolge inoltre diversi settori, da quelli della sanità a quelli scolastici. La protesta si concentra sulla richiesta di cambiare la manovra di bilancio, rivendicando nello specifico l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni.
Su questi delicati temi, legati alle condizioni dei lavoratori, al lavoro precario, al diritto allo sciopero e, più in generale, agli aspetti di una classe operaia sempre più svilita, sono stati scritti fiumi di parole e altrettanta pellicola è stata consumata negli anni. Tra gli sguardi più attenti e lucidi, senza mai perdere il focus artistico che contraddistingue le sue opere, quello del regista britannico Ken Loach appare tra i più affidabili e coerenti. Oggi, infatti, vi consigliamo uno dei film più interessanti riguardo a queste specifiche tematiche: Sorry We Missed You, di Ken Loach appunto.
Sorry We Missed You, di Ken Loach
Il film ruota attorno alle vicende di Ricky, un fattorino mal pagato, e sua moglie Abby, una badante a domicilio. I due, con i rispettivi lavori, cercano di non far mai mancare nulla ai loro figli, sullo sfondo di una Newcastle che lotta contro una pressante condizione di precarietà. La dura realtà pone la famiglia di fronte a una crescente consapevolezza, quella che li vede inglobati in un’instabilità economica perenne per la quale ogni desiderio di indipendenza sfuma con deprimente amarezza.
Passione e indignazione
Lo sguardo di Ken Loach, per qualcuno forse fin troppo radicato nel terreno dei populismi, dove può annidarsi una mediocre commiserazione, in realtà risponde ai principi di un regista che non ha mai nascosto il proprio punto di vista. Anzi, lo ha rappresentato sempre con straordinaria lucidità e puntuale indignazione, figli legittimi di una sincera passione. Si fa riferimento a quella per il cinema, caratterizzata da una specifica scelta stilistica che non va confusa con la vuota semplicità. Ma anche quella per certi aspetti sociali, indagando con coerenza il mondo del lavoro e le angolazioni più oscure della precarietà.
Con Sorry We Missed You, Loach ci mostra come il precariato, e il suo peso gravoso sulle spalle della gente, possa penetrare nella vita delle persone consumando lentamente ogni altro aspetto, perfino i rapporti in una famiglia nella quale solitamente regna l’amore. Il mondo che Loach descrive, infatti, è quello in cui la dignità del lavoro rappresenta l’elemento indispensabile che dovrebbe garantire una determinata simmetria sociale, di pari passo con quella individuale, troppo spesso soggetta invece a una sistematica oppressione.