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La locandina, il consiglio cinematografico di oggi: The Social Network, di David Fincher

Nel 2004, un giovane studente dell’università di Harvard, brillante programmatore dal carattere introverso, creò qualcosa che sarebbe presto diventato un fenomeno tra i più popolari e rivoluzionari dell’epoca. Parliamo di Mark Zuckerberg e di Facebook, semplicemente il social network più utilizzato al mondo.

La storia della sua fondazione e del suo creatore, gli anni universitari di Zuckerberg e compagni, le battaglie legali e i rapporti gerarchici nell’azienda sono tutti temi che si incastrano nella brillante narrazione di un film, premio Oscar alla migliore sceneggiatura, uscito nel 2010. Oggi, infatti, vi consigliamo The Social Network, di David Fincher.

The Social Network, di David Fincher

Nel 2003, lo studente di Harvard Mark Zuckerberg (Jesse Eisenberg) viene lasciato dalla sua ragazza, Erica Albright (Rooney Mara). Questo evento lo spinge a creare un sito in cui tutti gli studenti possono votare la bellezza delle ragazze dell’università. Grazie all’aiuto di Eduardo Saverin (Andrew Garfield) per la creazione del codice, il sito si rivela fin da subito un grosso successo tra gli studenti, accompagnato però da numerose polemiche all’interno del campus.

Il successo del sito, chiamato FaceMash.com, attira l’attenzione di due studenti, i gemelli Cameron e Tyler Winklevoss (Armie Hammer), che aspirano a diventare imprenditori. Vedendo Zuckerberg come la gallina dalle uova d’oro, decidono di mettersi in affari con lui per la programmazione di un loro nuovo sito, Harvard Connection. Lavorando per loro, il giovane programmatore inizia a sentire la necessità di fare di testa sua, di creare qualcosa di molto ambizioso che vada ben oltre il sito richiesto dai gemelli. Nasce così l’idea per Thefacebook, un social network che Zuckerberg crea con l’amico Saverin, un sito esclusivo per tutti gli studenti di Harvard in cui possono condividere foto e informazioni personali.

Da quel momento in poi Facebook non si ferma più, raggiungendo una popolarità tale, anche fuori dai contesti universitari, da scatenare battaglie legali di ogni tipo, gelosie e spaccature irreparabili nei rapporti tra i suoi fondatori.

Il prezzo del successo

Che Mark Zuckerberg sia una figura enigmatica e per certi versi controversa è cosa ormai nota. L’ascesa del presidente di Meta è stata davvero incredibile, soprattutto considerando l’età e le sue ambizioni. Eppure, come ci suggerisce il film, il successo spesso richiede uno scotto che, a quanto pare, solo alcuni riescono a sopportare.

Il film di Fincher, con straordinaria lucidità e privandosi di una certa retorica del giudizio, restituisce la figura di un ragazzo che, nonostante sia riuscito a unire con Facebook le persone di tutto il mondo, si ritrova da solo. Il ritratto che emerge, assolutamente demitizzato, è quello di un ragazzo tanto geniale quanto complesso nel carattere, sempre più legato a determinate logiche sociali che, al di fuori della schermata di Facebook, lo imprigionano in una bolla di solitudine.

Attraverso questa caratterizzazione, Fincher racconta la controversa nascita non solo di un social network, ma anche di una realtà sociale che avrebbe cambiato radicalmente il nostro modo di relazionarci. Oggi più che mai, dopo vent’anni dalla creazione di Facebook, questo film rappresenta una finestra spalancata sul mondo attuale, sulle logiche dei social e sulle sue derivazioni più profonde e contradditorie.

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