Home > Notizia per Notizia > Cronaca > L’EDICOLA, la Repubblica: “Strage sul lavoro”. La Stampa: “La strage del fuoco”. L’editoriale di Federico Rampini: “L’Occidente e il dopo Assad: di chi fidarsi?”

L’EDICOLA, la Repubblica: “Strage sul lavoro”. La Stampa: “La strage del fuoco”. L’editoriale di Federico Rampini: “L’Occidente e il dopo Assad: di chi fidarsi?”

L’esplosione nel deposito Eni di Calenzano è l’argomento principale sulle prime pagine di oggi. “Il boato, strage nel deposito” titola il Corriere della Sera. La Repubblica parla di “strage sul lavoro”. “Firenze – è l’apertura della Stampa – la strage del fuoco”.

Ecco la rassegna stampa di oggi:

“Il boato, strage nel deposito”. (Il Corriere della Sera)

“L’Occidente e il dopo Assad: di chi fidarsi?” L’editoriale di Federico Rampini: “Dalla caduta di Assad nascerà un regime talebano sul Mediterraneo? Passata l’euforia per la fuga del despota sanguinario, dobbiamo temere il fondamentalismo a Damasco? Vedremo un bis dell’Afghanistan — a cominciare dai diritti delle donne calpestati — vicino alle coste europee? Questi interrogativi si affollano in Occidente”.

L’intervista a Roberto Fico: “Noi tutti siamo sempre artefici del nostro destino. Dobbiamo distinguere il lato personale da quello politico. Sotto questo aspetto ho espresso più volte in questi mesi una convinzione, quella che non si possa tornare alle origini. Negli anni abbiamo fatto un percorso, abbiamo fatto delle scelte e le abbiamo fatte tutti insieme. Lo stesso Beppe le ha fatte”.

L’intervista all’ex generale dell’Fsb Evgenij Savostyanov: “Che cosa significa la caduta di Assad per Putin? È soprattutto una colossale umiliazione personale, ricevuta in primo luogo da Recep Erdogan, che già lo aveva umiliato altre volte. Erdogan l’ha cacciato dal Caucaso del Sud, gli ha chiuso il Bosforo, lo ha fatto aspettare ai loro incontri. Il presidente turco è consapevole di quanto la Russia sia indebolita dalla politica ambiziosa di Putin”.

“Strage sul lavoro”. (La Republica)

L’intervista a Stefano Patuanelli (Movimento 5 Stelle): “Essere indipendenti non significa che oggi puoi stare a sinistra e domani a destra, ce lo abbiamo tutti chiaro e fino al 2018 non è stato così, avevamo un approccio diverso”.

“Firenze, la strage del fuoco”. (La Stampa)

L’intervista a Federica Pellegrini: “Il patriarcato esiste e scalcia, con radici ben salde e un retaggio tanto profondo da reggere pure all’educazione delle nuove generazioni che non ne sono più totalmente infuse. Oggi si chiama machismo, sopraffazione, usate i sinonimi che credete, ma sta qui e sarà sempre difficile smontarlo se non cambiamo il linguaggio con cui ogni volta, in modo sempre più subdolo, si sottintende che l’uomo è superiore alla donna. Mi riferisco a certi discorsi da agnellini sotto cui nascondere concetti feroci e violenti”.

“Ires, riduzione in arrivo a imprese che investono. Slitta il taglio dell’Irpef”. (Il Sole 24 Ore)

L’intervista al presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: “Ai dazi di Trump bisogna rispondere con altri dazi, non c’è scelta”.

“Inferno nel deposito carburanti”. (Il Messaggero)

“Accordo nel governo: giù le tasse”. (Il Giornale)

“Fatti vostri”. (Il Manifesto)

“La vecchia spartizione della Siria non ha retto, è già iniziata la nuova”. L’editoriale di Alberto Negri: “La Siria è stata ridotta a una scatola vuota, desertificata come i corridoi abbandonati del palazzo di Assad, svalutata come le banconote razziate alla Banca centrale di Damasco. Un finale triste perché con il regime è stato archiviato per sempre il partito Baath. Fondato in Siria nel dopoguerra da un greco ortodosso, Michel Aflaq, e da un sunnita, Salah Bitar, il partito Baath era nelle mani insanguinate degli Assad mentre quello iracheno di Saddam Hussein era stato sciolto, con l’esercito, dagli Usa. Non restava quasi nulla dell’ideologia socialista e panaraba originaria – che aveva segnato negli anni Sessanta il riscatto dei più poveri di fronte alle strutture feudali – se non il principio della laicità dello stato. Un giorno qualcuno lo ricorderà”.

“Bavagli: il governo vuol decidere cos’è la verità”. (Il Fatto Quotidiano)

“La padella e la brace”. L’editoriale di Marco Travaglio: “L’idea di avere in Siria un nuovo Califfato jihadista al posto della tirannide degli Assad riempie di entusiasmo gli scemi di guerra atlantoidi. Rimbambiden, Macron, Ursula, Metsola, Kallas e Zelensky esultano per la fine della dittatura senz’accorgersi che ne è già iniziata un’altra, che ci odia più della precedente”.

L’intervista a Riccardo Ricciardi (Movimento 5 Stelle): “Io penso che Beppe Grillo si sia picconato da solo, sbagliando tutto ciò che poteva sbagliare. Con quel video con il carro funebre della settimana scorsa ha aumentato l’attenzione sulla nuova votazione, quando invece sarebbe stato importante per lui tenerla bassa”.

“La sinistra ha un nuovo leader: il tartassore dei contribuenti”. (La Verità)

“Ramy, inseguiti i carabinieri”. (Libero)

Gestione cookie