Guerra Israele-Hamas ha messo in allerta tutta Europa, sospeso il trattato di Schengen, chiusa la rotta balcanica

La guerra tra Hamas e Israele “non finirà in pareggio e si può allargare”. Lucio Caracciolo, 69 anni, fondatore della scuola di geopolitica della rivista Limes (mensile del gruppo Gedi nato nel 1993) non nasconde la sua forte preoccupazione.

Preoccupazione che ha investito tutto l’Occidente. È cresciuta l’allerta in tutta Europa, Nove Paesi (tra cui l’Italia) hanno sospeso il trattato di Schengen efficace dal 1995; sospensione operativa dal 21 ottobre , vuol dire ripristino dei controlli al confine sloveno.

Stop alla cosiddetta “rotta balcanica”. L’Italia ha già sospeso altre tre volte Schengen sempre in occasione dei vertici internazionali (Aquila 2009, Bari e Taormina 2017). Stavolta il clima è diverso dopo l’ultimo attacco a Bruxelles e l’appello diffuso ( secondo gli 007 degli Stati Uniti) da Al Quaeda affinché i musulmani si mobilitino nel mondo contro obiettivi israeliani e americani.

MINACCIA ELEVATA
A confermare la gravità del momento è stata la commissaria UE agli Affari Interni, Ylva Johansson:” La minaccia terroristica è elevata e può aumentare”. E in Francia è già psicosi terrorismo in seguito all’assassinio del professore di liceo Dominique Bernard ad Arras, nel nord del Paese.

Alcune minacce per la presenza di ordigni sono scattate in almeno 10 aeroporti, evacuati per verifiche: nel mirino sono finiti tra gli altri gli scali di Lille, Lione, Nantes, Nizza, Tolosa, Strasburgo e Beauvais. Per la terza volta in 5 giorni, per una allerta bomba, è stata evacuata la Reggia di Versailles.

LA GUERRA SI PUÒ ALLARGARE
Teme l’allargamento anzitutto l’Onu. Il direttore dell’OMS, Tedros Ghebreyesus , ammette che “c’è il rischio di provocare epidemie di malattie mortali”.

Il direttore di Limes sostiene che un allargamento del conflitto tra Israele e Hamas è molto forte e dice:” Abbiamo già visto in Occidente attentati, episodi di antisemitismo, la diaspora ebraica nel mirino”. Tutti gli analisti concordano: i miliziani vogliono essere i soli rappresentanti della Palestina. Certo, Netanyahu punta ad annientare i terroristi ma il controllo di Gaza è una utopia.

E l’Iran? Caracciolo ha una sua analisi: ”Per ora l’Iran si gode lo spettacolo. Ma sa che qualora il Governo di Israele fosse disperato, e dunque potrebbe arrivare ad attaccare l’Iran, in questo caso il conflitto diventerebbe qualcosa di molto simile ad una guerra regionale se non addirittura di più. Sì,  l’America ha cercato di calmare i bollori di Netanyahu e di invitarlo alla moderazione ma se Israele fosse veramente messo in pericolo, a quel punto l’America scenderebbe in campo anche con un intervento militare diretto”.

Al riguardo si è pronunciato chiaramente il ministro israeliano Gideon Sa’ar:” La striscia di Gaza dovrà essere più piccola alla fine della guerra e con una zona di sicurezza dove chiunque entri sarà intercettato”.

Dalla Germania insistono: ha dichiarato la ministra degli Esteri Annalena Baerbock(è pure  presidente del partito ambientalista Alleanza 90/I Verdi):” La lotta contro Hamas deve essere condotta con il massimo rispetto per la situazione umanitaria di donne, bambini e uomini innocenti”. Il presidente americano Biden in una visita lampo a Tel Aviv (mercoledì 18) ha assicurato aiuti e armi degli Stati Uniti e in più la vicinanza del popolo israeliano “devastato.”

Chiaro poi il suo monito:” Non tutti i palestinesi sono Hamas, salvate i civili innocenti “. Intanto è esplosa l’ira nelle piazze islamiche: proteste dalla Cisgiordania al Libano, dalla Giordania alla Turchia. Evacuato il personale delle ambasciate israeliane di Egitto e Marocco. In migliaia sono scesi in piazza a Teheran dove è andato in scena il solito rito dell’odio, le bandiere israeliane in fiamme mentre il governo prometteva che “ l’attacco a Gaza non resterà senza risposta” e accusava gli Stati Uniti di essere “ complici di crimini in Israele”. Il momento è buio e indecifrabile.

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Mario Tafuri