Addio a fucili, revolver e carabine. Corpi speciali disarmati

I corpi speciali di polizia dicono addio a fucili a pompa, revolver e carabine. Il ministero dell’Interno ha infatti deciso di ritirare quantità industriali di armi in dotazione ai reparti speciali, perché non rispettano le misure di sicurezza.

La circolare che regolamenta «i criteri dell’armamento del personale della polizia di Stato» ha infatti disposto l’immediata restituzione di mille fucili a pompa “Benelli”, tremila revolver “Ruger” e centinaia di carabine “Winchester”.

Il provvedimento prevede tuttavia che «le armi potranno essere impiegate in particolari circostanze stabilite dal ministro dell’Interno», e che i fucili e i revolver «possono rimanere in dotazione per le esercitazioni di tiro per il mantenimento dell’abilitazione del personale».

Le armi erano state consegnate alle questure tra il 2000 e il 2001, e ora lasceranno disarmati tiratori scelti e agenti impegnati in delicate operazioni, come quelle contro mafia e terrorismo. A Palermo, infatti, i sindacati di Polizia già si chiedono come sarà possibile condurre rischiose indagini contro pericolosi criminali.

La Finanziaria 2009, tra l’altro, aveva già previsto un significativo taglio per le armi e le munizioni, quantificabile in 6.200.000 euro. Ora, invece, le perdite stimate per queste restituzioni sono calcolate in circa 4 milioni di euro.

Per il momento, gli agenti possono tranquillamente andare in giro con la sola pistola d’ordinanza.

Comments are closed.

Gestione cookie