Un numero sorprendente di teenagers americani, circa il 15%, è convinto di morire giovane. Una cifra molto più elevata rispetto a quella dei ragazzi che fanno uso di droghe, che cercano di suicidarsi o che adottano comportamenti pericolosi. È quanto rivela una nuova ricerca condotta dall’Università del Minnesota.
Lo studio, basato su un sondaggio condotto su un campione di più di 20.000 adolescenti, smentisce il luogo comune secondo cui i ragazzi adottano comportamenti rischiosi perchè credono di essere invulnerabili al pericolo. Stando alla ricerca, invece, un gran numero di ragazzi si mette in pericolo «perché si sente senza speranza e pensa che nella vita non ci sia molto in gioco», sostiene l’autore dello studio, Iris Borowsky.
Secondo i ricercatori, questo atteggiamento rischia di trasformare il fatalismo dei ragazzi in una profezia che si realizza. Nell’arco di sette anni, gli adolescenti che hanno pensato di morire giovani hanno avuto sette volte di più la possibilità di ammalarsi di aids rispetto ai ragazzi che hanno assunto un atteggiamento positivo. Sono stati anche molti di più di quelli che hanno tentato il suicidio e di quelli coinvolti in risse che hanno provocato loro gravi danni fisici.
Lo studio si propone di suggerire ai medici un nuovo metodo per capire quali ragazzi sono più a rischio dando loro una cura che possa aiutarli. «Domandare agli adolescenti se sono convinti di morire giovani è un modo per capire se in futuro adotteranno comportamenti pericolosi», sostiene il ricercatore Jonathan Klein esperto di salute degli adolesenti all’Università di Rochester.
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