AFGHANISTAN: FINI VISITA I SOLDATI ITALIANI, ”L’ITALIA MANTERRA’ GLI IMPEGNI”

Fini_serio Viaggio lampo di Gianfranco Fini, in Afghanistan per gli auguri di fine anno ai militari italiani impegnati nella forza internazionale di assistenza e sicurezza, Isaf. Il Presidente della Camera è giunto ad Herat alle 10:30, le 8:00 in Italia, con un C-130 dell’Aeronautica militare da Dubai. Ad accoglierlo il generale Paolo Serra, comandante della brigata alpina Julia e responsabile della regione occidentale dell’Afghanistan, e l’ambasciatore italiano a Kabul, Claudio Glaentzer.

Fini ha poi passato in rassegna un picchetto d’onore di tutte le varie componenti delle Forze Armate presenti sul territorio: al momento sono oltre 1.700 i soldati italiani ad Herat su circa 2.200 che operano in Afghanistan e la gran parte del contingente è formato dagli Alpini della brigata Julia. La situazione nella zona di Herat è delicata come in tutto l’Afghanistan, in seguito alla forte ripresa di iniziativa da parte dei talebani.

Con il Presidente della Camera sono arrivati altri due parlamentari: Gianfranco Paglia, l’ex maggiore dei paracadutisti rimasto gravemente ferito in Somalia, e Rosa Villecco Calipari. «Non penso che l’Italia possa venir meno agli impegni presi». Così il presidente della Camera ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un commento alla richiesta di aumento delle truppe italiane nell’area proveniente dagli Stati Uniti e dalla Nato. «Rispetto ad un’epoca -ricorda Fini- anche recente quando un tema del genere metteva addirittura a rischio la sopravvivenza del governo, ogni volta che si ponesse la questione di rinfinanziare le nostre missioni militari di pace nel mondo, in questa fase politica non credo che ci sia questione alcuna». Fini si dice certo che «il Parlamento rifinanzierà le missioni perchè in questa legislatura davvero tutti sono concordi nel dire che non possiamo tirarci indietro». Parlando ai soldati italiani della missione Isaf riuniti in un hangar dell’aeroporto di Herat, prima di raggiungere la base di Camp Arena, Fini ha detto di essere venuto «per ringraziarvi a nome del Parlamento per quello che fate con un impegno caratterizzato dalla professionalità e dall’umanità: la cifra che distingue il soldato italiano sta nella capacità di unire una grande professionalità al rispetto nel rapporto con la popolazione locale».

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