Afghanistan & morti civili/ Inchiesta: i talebani li usavano come scudi umani, o morivanoi sotto le bombe o morivano fucilati

L’inchiesta congiunta delle forze Usa e del governo afghano ha appurato che “un certo numero di civili” sono morti nei combattimenti e nei raid aerei del 4 e 5 maggio nella provincia di Farah, nell’ovest dell’Afghanistan. Ne dà notizia l’agenzia di stampa Agi.

Però nel comunicato in cui si annunciano i risultati dell’indagine, non si forniscono cifre e si sottolinea che i talebani hanno usato i civili come “scudi umani”, costringendoli a restare nelle case da cui partivano i loro attacchi.

“La commissione di indagine congiunta conferma che un certo numero di civili è rimasto ucciso nel corso dei combattimenti, ma non può’ indicare con sicurezza quanti di loro fossero i talebani e quanti i non combattenti, perché sono stati tutti seppelliti”, si legge nella nota.

Le conclusioni dell’inchiesta, destinate a suscitare nuove polemiche, arrivano dopo che il presidente Hamid Karzai aveva parlato di 125-130 vittime civili dei raid Usa sul distretto di Bala Buluk e aveva chiesto la fine degli attacchi aerei sul Paese, definiti “inaccettabili”. L’inchiesta delle forze Usa e delle forze di sicurezza nazionali afghane ha anche ricostruito gli attacchi talebani che precedettero i raid aerei e il loro uso dei civili come scudi umani. In particolare e’ stato appurato che “un gran numero di combattenti talebani, alcuni dei quali stranieri, giunsero a Ganj Abad e Grani, due villaggi del distretto di Bala Buluk, dove chiesero denaro agli abitanti e attaccarono le stazioni di polizia, uccidendo alcuni agenti”. Nel comunicato si sottolinea che “e’ emerso che i talebani hanno deliberatamente obbligato la popolazione locale ad ammassarsi nelle case da cui attaccavano le forze afghane e le truppe della coalizione”.

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