Alessandro Gilioli nel blog “Piovono rane”, sull’Espresso on line, sgonfia un “sondaggio” fatto in casa da un Osservatorio sui diritti dei minori

Il blog “Piovono rane” che Alessandro Gilioli cura sul sito dell’Espresso, parla di come molti giornali e siti Internet abbiano creduto ad un sondaggio estivo rivelatosi poi  “una trappola”.Secondo il “sondaggio”,  i ragazzi si lamenterebbero  perchè i genitori passano troppe ore a navigare in rete.
La storia a Gilioli non è pisciuta,  forse perché ha la coda di paglia per il tempo che lui trascorre in rete. Non credendo alla notizia, è andato a curiosare sul sito dell’Osservatorio sui diritti dei minori, associazione  della quale Antonio Marziale è presidente. Nessuna traccia del sondaggio ma solo il risultato ottenuto da un questionario al quale avrebbero risposto 500 ragazzi con la domanda:” Quanto navigano i tuoi genitori?”.
Marziale ha dedotto “troppo” perchè il 67 per cento dei ragazzi ha risposto che uno dei genitori naviga per più di quattro ore al giorno.
Racconta ancora Gilioli: ” Ho telefonato al numero che appare sul sito, cui ha risposto gentilmente il presidente dell’associazione Antonio Marziale. Chiacchierando con il quale è emerso che non è stato mai fatto alcun sondaggio con un campione statisticamente rappresentativo («Non siamo un istituto di sondaggistica», ha spiegato Marziale)”.
Inoltre, “il “sondaggio” è stato condotto ad aprile, ma reso noto adesso – Marziale lo ha detto tranquillamente – perché ad agosto sui giornali c’è più spazio”.
Racconta Gilioli in una successiva puntata, dopo la pubblicazione del post “sul sondaggio farlocco del sedicente Osservatorio sui diritti del minore, mi ha telefonato il presidente dell’Osservatorio medesimo, Antonio Marziale, per “comunicarmi tutta la sua amarezza”, come ha detto lui, e garantirmi la sua buona fede.

“Gli ho consigliato di mandare una rettifica all’Ansa, dicendo che lui non aveva fatto alcun sondaggio ma solo una ricerchina senza valore statistico (non credo però che mi abbia dato retta). Poi gli ho ripetuto che non ce l’avevo con lui, il problema eravamo noi, operatori dell’informazione”.

Gestione cookie