ALITALIA: BERLUSCONI ACCUSA I SINDACATI MA POI SI CORREGGE

Alitalia_volo "Air France ha detto no in primo luogo per il veto posto dai sindacati". Lo ha detto Silvio Berlusconi a Nuova spazio radio riferendosi alla situazione di Alitalia. Successivamente, a ‘Radio radio’ Berlusconi ha ribadito che "I francesi non si sono ritirati perché ci sono state interferenze politiche, come qualcuno vorrebbe far credere". "Air France ha ritirato la sua offerta per il veto dei sindacati e per il no del governo a condizioni inaccettabili che avrebbero portato ad una incorporazione di Alitalia in Air France che avrebbe deciso tutto da Parigi".

Ma poi, dopo la dura reazione dei sindacati alle sue dichiarazioni, il Cavaliere ha fatto marcia indietro. "Su Alitalia i sindacati hanno fatto il loro mestiere e magari hanno avuto anche ragione. La verità è che le condizioni poste da Air France-Klm erano impossibili da accogliere", ha detto Berlusconi nel corso di una intervista rilasciata al direttore della tv ‘T9’, secondo quanto riportato in una nota dell’emittente romana. "Il leader del Popolo della Libertà – si legge ancora nella nota – ha ricordato di aver avuto rapporti più che corretti con il sindacato nelle sue precedenti esperienze di governo e di contare su rapporti altrettanto corretti, concreti e realistici anche in futuro. L’intervista completa all’emittente T9 andrà in onda questa sera nel tg delle 19".

La gestione di Alitalia da parte dei possibili nuovi acquirenti "passerà attraverso delle dolorose riduzioni del personale, che tuttavia potrà contare sui mezzi che lo Stato ha per una debita assistenza a chi non avesse più il lavoro in Alitalia", ha detto Berlusconi a ‘Nuova Spazio Radio’ ed a ‘Radio Radio’. Berlusconi ha definito "giusta" la preoccupazione per i tagli di personale, "perché una compagnia che perde così tanto e che si trova nelle condizioni di Alitalia non può continuare a perdere e quindi tutti dovranno metterci buon senso per arrivare una ristrutturazione della compagnia che possa salvaguardare il numero maggiore possibile di dipendenti, ma che dovrà operare anche delle scelte. E ci sarà gente che dovrà trovarsi un altro lavoro. Non c’é nessuno, dico nessuno, che possa garantire che il numero dei dipendenti attuale rimanga lo stesso di adesso", ha dichiarato.

"Per noi – ha aggiunto Berlusconi – sarebbe stato meglio lasciare al governo attuale di concludere con Air France. E’ una patata bollente che ho tra le mani, ma è interesse nazionale non perdere la compagnia di bandiera. E questo tanto per orgoglio nazionale quanto per interesse economico". Per questo, il Cavaliere non ha "nessun dubbio" sul fatto che ora si darà vita ad una "compagine azionaria" alla quale parteciperanno "molti imprenditori". "Ci sono anche gli ammortizzatori di Stato e quindi non ritengo di avere problemi", ha concluso parlando dei tagli di personale.

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