ALITALIA, BERLUSCONI: ”L’ALTERNATIVA E’ IL FALLIMENTO”

Alitalia_demo2 «È il momento di chiedere senso di responsabilità a tutti quelli che indugiano e sembrano non sapere che l’ipotesi alternativa è il fallimento, 20 mila posti di lavoro in meno». Mentre il governo è ancora impegnato nelle trattative con i sindacati confederali e le sigle di categoria, il premier Silvio Berlusconi parla a ruota libera di Alitalia, nel corso della registrazione della prima puntata di «Porta a Porta», che come di consueto fa il suo debutto stagionale avendo ospite il presidente del consiglio di turno. «Mi auguro che ce la faremo – ha detto Berlusconi – e tutti se lo augurano».

«MENO ESUBERI» – Il capo del Pdl ha difeso le scelte strategiche del governo e spiegato che «questo piano industriale prevede la metà degli esuberi rispetto a quelli che prevedeva Air France e cioè 3.250 in totale». Brelusconi ha poi sottolineato la criticità della situazione e soprattutto la ristrettezza del tempo a disposizione: «Io non posso dire che è una questione di giorni, ma non è una questione di settimane. I soldi sono finiti e per alcuni è una questione di ore, io mi auguro di no, ma comunque è una questione di brevissimo tempo».

«STIPENDI INVARIATI» – Il presidente del consiglio ha poi voluto precisare che nel piano Alitalia «non ci sono riduzioni di stipendio, si chiede un incremento di produttività». Ai piloti, ha spiegato, viene chiesto «un incremento del proprio orario di lavoro» e in questo modo «ciascuno può mantenere la propria retribuzione».

CGIL CONDIZIONATA – Il premier ha anche sferrato un attacco politico ai sindacati, e alla Cgil in particolare, per le resistenze mostrate in queste settimane: «Non voglio essere malizioso – ha detto – ma in diverse fasi della trattativa ci sono stati interventi del capo della Cgil che parevano influenzati dalla politica».

MALPENSA E LUFTHANSA – Quanto agli intrecci tra le vicende della compagnia aerea e il futuro dell’hub di Malpensa, Berlusconi ha sottolineato che «la nuova Alitalia potrà fare alleanze anche con compagnie internazionali e, pensando al destino di Malpensa, posso dire che noi guardiamo a Lufthansa. Comunque, tutte le compagnie straniere interessate avranno nel capitale una posizione di minoranza». «Nello statuto della nuova compagnia – ha aggiunto – si prevede che la posizione di maggioranza per i prossimi cinque anni deve essere ricoperta dagli attuali soci e, comunque, anche dopo questi cinque anni, eventuali cambi devono essere approvati con una maggioranza del 66%. Mi pare, quindi, che l’italianità della compagnia sia garantita». Parlando dunque di possibili accordi con compagnie straniere, Berlusconi infine detto: «Credo che essere partner con Alitalia sia una cosa che interessi a molte compagnie. Sarà però Alitalia a decidere con chi allearsi».


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