ALITALIA: SACCONI CONVOCA I SINDACATI E AVVERTE CHE ”LA TRATTATIVA E’ FINITA”

«Non c’è più trattativa». Maurizio Sacconi convoca i sindacati alle 15 e 30. E le parole del ministro del Welfare suonano come un ultimatum: prendere o lasciare. «Ci vediamo a Palazzo Chigi – ha annunciato – con tutte e nove le organizzazioni» coinvolte nella vicenda Alitalia. «Il dottor Colaninno ha chiesto a noi di convocare una riunione di tutte le nove organizzazioni a cui rivolgerà un suo ragionamento».

SCIOPERO – Nel frattempo quaranta voli Alitalia (qui la lista) sono stati cancellati a causa dello sciopero dei Cub. Lo riferisce un portavoce della compagnia di bandiera. Le cancellazioni, aggiunge, non sono motivate da problemi nelle forniture di carburante. Il sindacato autonomo critica l’intesa sottoscritta dalla cordata italiana e Cgil, Cisl, Uil e Ugl, sottolineando che «segna un pesantissimo ridimensionamento di Alitalia che sarà ridotta ad un vettore poco più che nazionale». Duro il commento di Altero Matteoli nei confronti dei Cub: «È un gesto di irresponsabilità – dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ad Affaritaliani.it – mentre si tratta non si fanno gli scioperi». La Confederazione unitaria ribatte: «Si vuole sancire la resa senza condizioni ai voleri della Cai». In un documento pubblicato sul web, i Cub parlano di «10.040 lavoratori scaricati» con il nuovo piano.

LE ALTRE AGITAZIONI – Ma in giornata sono previsti anche altri scioperi del settore del trasporto aereo, programmati da tempo e non legati alla vertenza Alitalia, tra cui quello del personale di terra di tutte le compagnie indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl. Le conseguenze previste per ora a Fiumicino sono limitate a Meridiana che ha programmato la cancellazione di tre voli: uno per Olbia e due per Cagliari. Air One non prevede invece soppressioni. I piloti della Uil-Apm di Meridiana hanno invece accolto la richiesta della Commissione di garanzia concentrando dalle 12 alle 16 lo sciopero proclamato inizialmente per 24 ore.

OFFERTA CAI – Nel frattempo, proseguono le trattative per salvare la compagnia di bandiera. L’incontro di questo pomeriggio, a questo punto, dovrebbe essere decisivo. Tutto ruota attorno all’offerta di Compagnia aerea italiana (Cai), il cui piano non è modificabile: rotte e flotta non sono oggetto di discussione. Il governo chiederà ai nove sindacati chi ci sta.

SINDACATI – La dead line per il salvataggio di Alitalia, dopo cinque rinvii, sembra dunque arrivata. Martedì sera, ha rivelato Sacconi a ‘Porta a Porta’, Cai ha tentato un incontro per la firma con i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl che «non si è svolto per indisponibilità del segretario della Cgil». Ed è stato il leader della Cisl, Raffaele Bonanni – sollecitato da Bruno Vespa – a spiegare che Gugliemo Epifani «vuole discutere ancora, migliorare le condizioni contrattuali, che è anche una mia opinione ma che ad ore può far sparire l’unico riferimento per la compagnia». Fabio Berti, il leader dell’Anpac, che è sempre stata la potente associazione dei piloti, ha negato di voler difendere privilegi, ha confermato la disponibilità a sacrifici e assicurato che farà il massimo per evitare il fallimento, auspicando un accordo nel più breve tempo possibile ma con un passo indietro e senso di responsabilità a tutto tondo.

SACCONI – Tempo per ulteriore trattativa non c’è e i «tatticismi dei sindacati, i bizantinismi, non hanno senso», si è sfogato Sacconi parlando di un negoziato «defatigante dopo una settimana vissuta da pipistrello», per le nottate al tavolo della trattativa. E poi una stoccata alla Cgil: «Qualcuno si è seduto al tavolo con un disegno non sindacale ma politico», «alti dirigenti della Cgil lo hanno fatto con logiche bizantine. Mi auguro di essere smentito e spero di rimangiarmi i sospetti».

BRUNETTA – Anche Renato Brunetta attacca il sindacato: «Dal ’94 ad oggi la Cgil ha assunto un ruolo di partito politico e non di sindacato» afferma il ministro per la Pubblica amministrazione. «Questo stato di cose – ha aggiunto – è un’anomalia italiana, la sto vivendo anch’io nel mio settore con la Cgil con cui non riesco a parlare». Ma un sindacato «antagonista – ha spiegato – non è utile al sistema di relazioni sindacali».

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