Pare proprio che domani dovremo come specie e come società e come individui occuparci e preoccuparci di cosa saprà fare e cosa farà la “cosa” detta AI, artificiale intelligenza (che poi sarebbe più corretto e preciso definirla come possesso e governo e gestione ed elaborazione dei dati, quindi una delle modalità possibili di ciò che chiamiamo intelligenza). Domani dovremo occuparci e preoccuparci della datocrazia che si profila possibile. Già domani. Ma non oggi. Oggi siamo sotto i guasti e i danni della intelligenza…naturale. Quella che alla gente viene spontanea, naturale appunto. Soprattutto se è gente di comunicazione e opinione.
Nessuna pietà per Ambra
Dunque, Ambra, concertone Primo Maggio. Lei lo conduce da anni, con devozione quasi militante. Al Concertone se ne dicono tante, quasi più di quante non se ne cantino. Negli anni la musica si è mangiata l’albero della politica. Ma sono rimaste le fronde artificiali e decorative e cioè i luoghi comuni non tanto e non solo della sinistra quanto del “benpensantismo” democratico e progressista. L’altra sera è così accaduto che una della migliori menti applicate alla fisica sia andato a dire dal palco che per far scendere la pace sulla Terra e sugli umani basta non fabbricare più armi e che chi fabbrica armi e poi le vende è un “piazzista di morte” e che nel ruolo rientra anche il ministro della Difesa in carica e che lui non sta certo con i russi però l’Italia non deve mandare armi a fermare i russi…(chissà se Rovelli sapeva, mentre parlava, dei cannoni italiani mandati in Ucraina a…non sparare perché vecchi, maltenuti e fuori uso. Che sia questa la formula pacifisticamente corretta?).
Ambra dal palco ha voluto ricordare che, insomma, proprio elegantissimo non era dare del mercante di morte. Più tardi ha peggiorato le cose, ha detto che ingegnere, avvocato, ministro… si continuino pure a declinare al maschile anche se funzione e professione sono svolte da una donna, l’importante è altro. Ha detto Ambra: tenetevi le vocali, dateci i diritti. E quindi per Ambra nessuna pietà: ha fornicato con la moderazione e il pragmatismo, ha bestemmiato contro il puritanesimo che intride il progressismo come acqua fa con spugna. Ambra rimbrottata e sballottata da ogni mediatica voce del femminismo, del pacifismo e del clero militante del nuovo puritanesimo.
Sessuofobia pignola
Il nuovo puritanesimo è sessuofobo, come il vecchio. Una sessuofobia pignola e petulante. In quel di Monopoli gli allievi di una scuola d’arte hanno prodotto la statua di una sirena. La statua ha grossi seni e natiche e fianchi opimi (molti delle indignate/i della e dalla circostanza avranno attimo di esitazione di fronte al significato di questa parola: opimi, altra offesa alle donne?). Quindi è allusione e richiamo al fatto che le donne hanno i seni, quindi è irrispettosa, offensiva, molesta. Che sia rimossa o almeno coperta la statua della sirena di Monopoli. Anche qui è l’arcipelago, l’alveare femminista-pacifista-puritano-ortodosso a sviluppare e riversare pensiero e azioni. E’ l’intelligenza (?) naturale, umana, umanissima a produrre una costante, martellante, soffocante campagna di intimidazione della ragione e della libertà di ragione
Il servizio Rai sulla Sirena di Monopoli: