Amniocentesi e villocentesi: esami medici che creano confusione e dubbi

è Pink questa mattina a pubblicare una foto che fa tornare a parlare di un argomento tanto discusso e delicato come quello della amniocentesi e della villocentesi.
Lo sanno bene le donne in  gravidanza combattute tra il rischiare eventuali anomalie del feto o sottoporsi a questi esami invasivi e pericolosi.
La scelta non può essere, in quanto personale, criticata ma di certo dobbiamo conoscere queste tecniche prima di sottoporci ad esami del genere.
L’ amniocentesi consiste nel prelievo di liquido amniotico dall’utero ed è un esame che viene effettuato in ambulatorio, tra le 15 e le 18 settimane e serve a rilevare la presenza di anomalie cromosomiche del feto, quali, ad esempio, la Sindrome di Down.  Viene suggerito alle donne che hanno superato i 35 anni di età, consigliato a pazienti nel cui feto siano state rilevate anomalie tramite ecografia e a mamme che hanno figli con delle anomalie.
La villocentesi è un esame attraverso il quale viene prelevata una piccola quantità di tessuto coriale (i villi coriali sono presenti nella placenta fetale) e serve ad individuare una patologia cromosomica nel feto. Che dire… la scelta è del tutto personale!

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