Andare in maglione o in maglietta: eleganza o maleducazione?

Da anni Giorgio Armani ci ha abituato all’uso della maglietta anche quando i comuni mortali vanno con camicia e cravatta. Naturalmente ci sono i personaggi dello spettacolo, specie quelli della musica,  ma per loro le regole non valgono, anche se i più normali, da George Clooney a Leonardo Di Caprio, portano giacca e camicia, anche se senza cravatta.

Al picco della new economy, intorno al 2000, in America avevano inventato il casual friday, in cui ognuno si vestiva peggio che poteva, secondo la nuova moda: tutti, rigorosamente senza cravatta. Sono indimenticabili le foto di Gerald Levin, all’epoca capo di Time Warner, uno che con la cravatta pensavi ci fosse nato, vestito come Marlon Brando in Fronte del Porto mentre firmava la fusione con Aol.

Non è che vestire da barboni gli abbia portato bene, né a Levin, né alla new economy.

Un discorso a parte meritano i presidenti americani, che in genere vestono con giacca e cravatta durante la settimana.

Poi, alla Fiat, è arrivato Sergio Marchionne, il quale, resosi conto che non poteva competere con l’eleganza, non tanto e non solo dell’ombra di Gianni Agnelli, ma nemmeno minimamente con Luca Montezemolo e i fratelli Elkann, ha imboccato la strada del maglione, scuro ma senza cravatta, al punto da farne una specie di divisa.

Ogni tanto anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, fa un’incursione nel territorio dell’informal, anche lui col suo bravo maglioncino scuro e la camicia, senza cravatta, di cui spunta solo il colletto.

Ultimo della serie, si apprende da Repubblica, è il neo segretario del partito democratico, Dario Franceschini, che ha esordito, anche lui in maglioncino scuro giro collo, a una riunione del partito.

Ovviamente non c’è nulla di male se un signore di una certa età si mette a suo agio, si toglie la cravatta e si veste, come si diceva una volta, da week end. Tutto dipende da dove e con chi.

Se ti presenti ai tuoi dipendenti, in azienda, o rappresenti l’azienda in un’occasione più o meno formale, con gente esterna, vestire in modo non adeguato, ma sciatto e discordante con il dress code dell’ambiente, francamente appare come una prova di arroganza e maleducazione.

Se poi uno si comportasse con coerenza, e si vestisse sempre ma proprio sempre alla stessa maniera, allora chapeau.

Ma poi più volte abbiamo visto Armani, che alla Scala porta la maglietta sua classica blu sotto il blazer, indossare, a manifestazioni americane, dove senza cravatta proprio non ti fanno entrare, giacca e cravatta, una volta persino lo smoking. E Marchionne, al Quirinale, la cravatta se l’è dovuta mettere. E allora, perché tutti gli altri, noi, non meritiamo lo stesso rispetto?

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