Annozero/ Sul caso Berlusconi-Lario Santoro all’attacco. Scontro Bonino-Ghedini

Fabrizia Argano (Scuola superiore giornalismo Luiss)
Pubblicato il 8 Maggio 2009 - 16:25 OLTRE 6 MESI FA

Chissà se la radicalissima Emma Bonino si sarebbe mai immaginata di essere additata come «parruccona e bigotta». È successo anche questo giovedì sera ad “Annozero”, in una puntata dedicata al caso Veronica Lario-Silvio Berlusconi. Ad apostrofare così la Bonino ci ha pensato Nicolò Ghedini, avvocato del premier e parlamentare del Pdl in uno dei tanti accesi scontri che hanno caratterizzato la trasmissione intitolata “Il complotto”.


È stato chiaro fin dall’inizio Michele Santoro, che ha esordito poco dopo le 21, dicendo: «Tutto quello che vedrete non è spiato dal buco della serratura. Dico subito che non accetterò telefonate duran­te la trasmissione. Ovviamente il premier potrà venire in studio quando vuole». E in effetti il Cavaliere è stato tentato di farlo ma dal salotto di palazzo Grazioli, dove ha visto la puntata, alla fine ha ritenuto di non intervenire. Si è limitato solo a manifestare il suo disappunto definendo quella di Santoro «non una trasmissione giornalistica, ma una puntata a tesi contro di lui».

Tanto che, riferisce chi ha potuto ascoltare i suoi commenti, il presidente del Consiglio si è chiesto se questo sia il modo di spendere i soldi pubblici. Dichiarazione a cui il conduttore di Rai due non ha tardato a replicare con un secco: «Berlusconi invece li spende bene…», affidata al sito di Annozero nella consueta rubrica V.a.f. (Valutazioni a freddo).

A smentire l’ipotesi “complotto” della sinistra paventata dal premier, Marco Travaglio che ha definito l’opposizione «troppo sfi­gata per pensare di mettere Ve­ronica contro Berlusconi». Inizio d’effetto, al quale sono seguiti altri colpi di scena, co­me le parole di Veronica Lario lette e sceneggiate dall’attrice Moni­ca Guerritore. Poi gli scontri tra le giornaliste Barbara Palombelli, che difendeva la privacy del Cavaliere, e Concita De Gregorio.

Infine quello più incandescente tra la Bonino e Ghedini. La radicale, con tanto di stella gialla al petto contro «il sessantennio partitocratico»,  ha attaccato: «Berlusconi ha un problema. Si rivolge al mondo femminile in modo ossessivo, unidirezionale, con riferimenti sessuali, doppi e tripli sensi», e ancora: «Non vogliamo un premier che fa cucù alla Merkel. Che dice che la Thatcher da giovane era una gran gnocca. Non è neces­sario essere stoccafissi ma nean­che giullari». Accuse prontamente smentite dall’avvocato del Pdl: «Ma va, il mondo fem­minile apprezza, lei è una parruccona, voi siete i giul­lari della politica. Berlusconi ha un successo straordinario».

Ma Santoro ha anche sguinzagliato i suoi giornalisti sulle tracce della ormai celebre Noemi Letizia e della sua famiglia. Sandro Ruotolo ha parlato con Conchita Sannino, la cronista di Repubblica che ha riferito della festa incriminata;  ha letto l’intervi­sta a Noemi fatta da Angelo Agrippa del Corriere del Mezzo­giorno. Ha telefonato a Elio, padre di Noemi. Ed ec­co la ragazza, orecchini viola e oc­chialoni, braccata per strada che non vuole più parlare di “pa­pi”: «Non ho fatto niente di ma­­le, non ho niente da nasconde­re, cammino a testa alta».

Il finale, come sempre, è dedicato alle vignette di Vauro che sulla vicenda personale del premier non si risparmia, disegnando un decreto d’urgenza del governo: “Depe­nalizzato l’uxoricidio”.