Chissà se la radicalissima Emma Bonino si sarebbe mai immaginata di essere additata come «parruccona e bigotta». È successo anche questo giovedì sera ad “Annozero”, in una puntata dedicata al caso Veronica Lario-Silvio Berlusconi. Ad apostrofare così la Bonino ci ha pensato Nicolò Ghedini, avvocato del premier e parlamentare del Pdl in uno dei tanti accesi scontri che hanno caratterizzato la trasmissione intitolata “Il complotto”.
È stato chiaro fin dall’inizio Michele Santoro, che ha esordito poco dopo le 21, dicendo: «Tutto quello che vedrete non è spiato dal buco della serratura. Dico subito che non accetterò telefonate durante la trasmissione. Ovviamente il premier potrà venire in studio quando vuole». E in effetti il Cavaliere è stato tentato di farlo ma dal salotto di palazzo Grazioli, dove ha visto la puntata, alla fine ha ritenuto di non intervenire. Si è limitato solo a manifestare il suo disappunto definendo quella di Santoro «non una trasmissione giornalistica, ma una puntata a tesi contro di lui».
Tanto che, riferisce chi ha potuto ascoltare i suoi commenti, il presidente del Consiglio si è chiesto se questo sia il modo di spendere i soldi pubblici. Dichiarazione a cui il conduttore di Rai due non ha tardato a replicare con un secco: «Berlusconi invece li spende bene…», affidata al sito di Annozero nella consueta rubrica V.a.f. (Valutazioni a freddo).
A smentire l’ipotesi “complotto” della sinistra paventata dal premier, Marco Travaglio che ha definito l’opposizione «troppo sfigata per pensare di mettere Veronica contro Berlusconi». Inizio d’effetto, al quale sono seguiti altri colpi di scena, come le parole di Veronica Lario lette e sceneggiate dall’attrice Monica Guerritore. Poi gli scontri tra le giornaliste Barbara Palombelli, che difendeva la privacy del Cavaliere, e Concita De Gregorio.
Infine quello più incandescente tra la Bonino e Ghedini. La radicale, con tanto di stella gialla al petto contro «il sessantennio partitocratico», ha attaccato: «Berlusconi ha un problema. Si rivolge al mondo femminile in modo ossessivo, unidirezionale, con riferimenti sessuali, doppi e tripli sensi», e ancora: «Non vogliamo un premier che fa cucù alla Merkel. Che dice che la Thatcher da giovane era una gran gnocca. Non è necessario essere stoccafissi ma neanche giullari». Accuse prontamente smentite dall’avvocato del Pdl: «Ma va, il mondo femminile apprezza, lei è una parruccona, voi siete i giullari della politica. Berlusconi ha un successo straordinario».
Ma Santoro ha anche sguinzagliato i suoi giornalisti sulle tracce della ormai celebre Noemi Letizia e della sua famiglia. Sandro Ruotolo ha parlato con Conchita Sannino, la cronista di Repubblica che ha riferito della festa incriminata; ha letto l’intervista a Noemi fatta da Angelo Agrippa del Corriere del Mezzogiorno. Ha telefonato a Elio, padre di Noemi. Ed ecco la ragazza, orecchini viola e occhialoni, braccata per strada che non vuole più parlare di “papi”: «Non ho fatto niente di male, non ho niente da nascondere, cammino a testa alta».
Il finale, come sempre, è dedicato alle vignette di Vauro che sulla vicenda personale del premier non si risparmia, disegnando un decreto d’urgenza del governo: “Depenalizzato l’uxoricidio”.