Antisemitismo, male oscuro. La mala pianta dell’odio etnico e religioso, di cui l’antisemitismo è frutto, cresce da che mondo è mondo. Si sviluppa. Ovunque.
Domenica scorsa immediatamente è scattata a Time Square – cuore di New York – una manifestazione pro Palestina che la governatrice Kathy Hochul ha bollato come “ripugnante “. Ma tant’è. In mezzo mondo si è fatto altrettanto.
Addirittura allo stadio di Marsiglia i tifosi in curva hanno sventolato la bandiera palestinese, la bandiera di Gaza, la bandiera dei tre colori e del triangolo rosso che ricorda la rivolta araba contro il dominio ottomano (1916-1918). Detto questo si impongono alcune domande.
1) PERCHÉ NESSUNO È SCESO IN PIAZZA PER UN PAESE AGGREDITO?
Tutti zitti. Un silenzio assordante. I terroristi di Hamas hanno offerto al mondo il peggio del peggio.
Spari ad una festa di ragazzi e ragazze inermi (200 morti), donne trascinate via e violentate, anziani in carrozzina rapiti insieme alla badante e scomparsi, l’urlo straziante di Noa presa in ostaggio, la cattura di Shani Louk caricata su un pick-up con sputi sulla testa insanguinata.
E molto altro ancora. Dice bene Mattarella: “Come per l’Ucraina, è il momento di sostenere Israele o sarà guerra mondiale “. Ma un Occidente “eurabizzato” – per dirla alla Fallaci – che farà?
2) PERCHÉ TACE L’INTERNAZIONALE DELLE MOSCHEE?
Mentre Hamas lanciava i suoi missili su Israele, a Parigi (e dove sennò?) le Associazioni islamiche di 17 Paesi europei hanno costituito la “Alleanza delle moschee”, delle Associazioni e leader musulmani in Europa.
Obiettivo? “Incoraggiare un profondo senso di responsabilità e coesione per affrontare le numerose sfide che affliggono l’Islam e la comunità musulmana in questo continente”. In altre parole : radunate le tante sigle per creare una autorità parallela a quella dello Stato.
Insomma, sostenere il potere di indirizzo degli imam (che l’Occidente fa finta di non vedere). Nessun commento sull’11 settembre d’Israele. Inquietante,no ?
3) PERCHÉ INTERESSANO PIÙ ISRAELE DELLLA PALESTINA?
Altra domanda del giorno in questo caotico momento. Chi è sceso in piazza è sembrato molto più interessato allo sterminio del popolo ebraico che alle sorti della Palestina. Solo una impressione?
A giudicare da quel che si è sentito nelle piazze dello Yemen o dalle manifestazioni di giubilo del Parlamento iraniano (sponsor di Hamas) non ci sono dubbi. Le aspirazioni e le paure del popolo palestinese, del milione di persone stipate nella Striscia di Gaza, terrorizzate dal rombo degli aerei e dal rumore dei cingolati israeliani, passano in cavalleria. E ciò fa male. Molto male.