Elly che si aspettava di trovare la porta chiusa, al contrario ha trovato una Meloni interlocutrice attenta e disponibile. E così è arrivato l’ok bipartisan. È vero, l’idea della mozione unitaria è stata accantonata, ma alla fine le due donne hanno comunque trovato un accordo. La strada della mozione unitaria era troppo complicata da percorrere perché divide la questione del riconoscimento della Palestina. Più facile è stato muoversi sul terreno di una astensione incrociata, anche se come è stato detto, che l’astensione “ pesante” è arrivata dalla maggioranza mentre quella dem e’ stata “ di cortesia”.
MESSO ALL’ANGOLO GIUSEPPE CONTE
La “vittoria” di Elly Schlein ha un significato preciso. Elly ha segnato un punto contro il nemico interno al cosiddetto campo largo cioè Giuseppe Cont; e il risultato è stato possibile con l’aiuto della avversaria Giorgia. Elly Schlein ha spiegato ai cronisti in Transatlantico, dopo che l’aula di Montecitorio aveva fatto passare ( con l’astensione della maggioranza) il punto della mozione Pd sul Medio Oriente che chiedeva il cessate il fuoco.
Ha comunque frenato il presidente del Senato Ignazio La Russa: ”Come Italia ci opponiamo a qualsiasi tentativo di isolare Israele”. Ovvio che “la reazione di autotutela e legittima difesa di Tel Aviv deve essere fatta per annullare Hamas”, come ha detto il ministro Salvini. Ha precisato Lorenzo Guerini, ex ministro della Difesa:” Si, è andata bene, e per una volta Conte ha dovuto accodarsi al Pd e non ha potuto lavorare per spaccarci”.
LA REAZIONE DI CONTE
Incassata ancora una volta la “cortesia” della Schlein (“ Non ci interessano i derby interni “) Giuseppe Conte ne ha approfittato subito per spiegare che il Pd ha fatto solo un buco nell’acqua . E ha detto:” Leggiamo titoli roboanti sull’impegno del Governo per il cessate il fuoco ma la maggioranza non ha espresso alcun voto favorevole: si tratta di mero tatticismo parlamentare, insomma un gioco delle tre carte”.