Ascoli, gioielleria dava cocaina a minorenni in cambio degli ori di casa

In un filmato sul telefonino si vede un ragazzino di 14 anni che sniffa cocaina: il filmato, della durata di 30 secondi è stato visto per caso da un genitore del ragazzino, che ha fatto scattare le indagini. È partita in questo modo l’operazione “Messenger” della Squadra mobile di Ascoli Piceno: le indagini durate due anni hanno scoperto un vasto giro di furti di oggetti preziosi e ricettazione gestito da una nota gioielleria del capoluogo marchigiano.

Il giovane del video ha detto di essere stato convinto a fare uso di droga da un diciassettenne conosciuto in chat: il nuovo amico, dopo aver fatto provare al ragazzo di 14 anni la cocaina, lo ha costretto anche a rubare in casa sua denaro e oggetti preziosi che venivano poi rivenduti in una gioielleria di Ascoli, ora sequestrata: i titolari sono indagati per ricettazione.

L’operazione “Messenger” ha portato alla denuncia di 13 persone, tra cui tre minorenni: i giovani segnalati in Prefettura sono in tutto 25, tra cui molti minorenni.

I titolari della gioielleria approfittavano dello stato di bisogno dei tossicodipendenti ascolani ricevendo da questi gli oggetti rubati in casa. La polizia ha anche scoperto un appartamento dove si ritrovava la comitiva di giovani ascolani con età comprese tra i 14 e i 20 anni: lì organizzavano festini a base di droga, alcool e sesso e lì si rifugiavano quando saltavano le lezioni scolastiche.

Si indaga anche su un secondo appartamento, che sarebbe servito per gli stessi scopi: i giovani ascoltati in Questura tra il 2007 e il 2008 hanno ammesso di aver ripetutamente fatto uso di vari  stupefacenti tra cui hashish, marijuana, eroina, cocaina e droghe sintetiche.

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